La morte di Wissem Ben Abdel Latif, il 26enne migrante deceduto mentre era legato a una barella dell’ospedale San Camillo di Roma il 28 novembre del 2021, ha scosso l’opinione pubblica. E poi c’è anche chi ha ricordato un episodio analogo nel medesimo presidio ospedaliero che risale a tre anni fa. È una volontaria a raccontare a la Repubblica quanto le è capitato , specificando che il suo impegno per quel paziente le è costata un’aggressione verbale da parte di un medico e di alcuni suoi colleghi.
La storia di un altro paziente psichiatrico legato al letto
Una brutta storia, un’altra al reparto di psichiatria dell’Asl 3 che rispolvera Elena Canali, presidente dell’associazione ‘Volontari in Onda odv’. Vicenda che nessuno ha denunciato ‘per paura di ritorsioni’ ha chiarito la Canali. Nel 2019 una volontaria si è battuta per far slegare un paziente dal letto, anche lui sedato continuamente. Una vicenda simile a quella di Wissem Ben Abdel Latif, seppure per fortuna, l’epilogo è stato diverso, il paziente non è morto. In quel caso si è dato il via a una vera e propria battaglia nella quale il paziente, un 50enne, era legato al letto e pieno di farmaci. Insieme alla presidente della Consulta regionale, Daniela Pezzi, e della presidente dell’Unione nazionale associazioni salute mentale Gisella Trincas, la presidente dell’associazione ‘Volontari in Onda odv’ è riuscita a farlo liberare.
La battaglia della volontaria ha provocato le ire dei medici
Un risultato raggiunto non senza conseguenze per la volontaria che pare sia stata aggredita verbalmente dal Primario del reparto ospedaliero e da suoi colleghi. Purtroppo la Canali sottolinea come legare i pazienti psichiatrici al letto sia una pratica in uso nei servizi psichiatrici del territorio. Una misura che fa sollevare tante domande sulle modalità con le quali vengono seguiti i pazienti psichiatrici. E il caso di Wissem Ben Abdel Latif ha aperto tanti interrogativi a riguardo.
Roma. Morte di Wissem Ben Abdel Latif, parla il primario: ‘Stava benissimo, gli esami erano buoni’