In tarda mattinata sul luogo dell’esplosione di questa notte, nella zona industriale di San Lorenzo Nuovo, è stata effettuata l’ispezione dei tecnici dei vigili del fuoco di Viterbo. Rimane ancora un mistero la causa che ha innescato la deflagrazione che ha distrutto completamente la palazzina per l’accoglienza dei migranti – provocando il ferimento di molti dei presenti – gestita dalla società Ospita s.r.l. e due aziende adiacenti: una falegnameria e una piccola azienda vinicola. E’ quanto ha riportato l’agenzia di stampa Ansa.
Viterbo, esplosione in un centro di accoglienza per migranti: 12 feriti gravi
Mistero sulle cause dell’esplosione a Viterbo
Sulla vicenda stanno indagando i carabinieri di Montefiascone coadiuvati dal comando provinciale del capoluogo. Sul luogo del disastro questa mattina è arrivata la Pm Paola Conti che, subito dopo il fatto, ha aperto un fascicolo per l’ipotesi di reato di disastro colposo contro ignoti. Con lei, sul posto, il comandante provinciale dei carabinieri Massimo Friano.
In un primo momento, voci non confermate, parlavano come probabile causa dell’esplosione di una fuga di gas. Ipotesi fermamente smentita da Sebastiano Sani, legale della società e coproprietario della palazzina. “Posso dichiarare che qui in località Metata a San Lorenzo la società Ospita dotava di tre appartamenti per l’affido di 30 persone extracomunitarie da parte della Prefettura di Viterbo, nella modalità di uso appartamenti – ha spiegato Sani – noi per scelta aziendale, come dichiarato negli atti che ha la Prefettura, abbiamo utilizzato solamente elettricità, sia per il riscaldamento che per le cucine”.
Le parole del colonnello dei carabinieri Massimo Friano
Una dichiarazione che va in antitesi con quello dichiarato questa mattina dal colonnello dei carabinieri, Massimo Friano: “Come probabile causa dell’esplosione – ha detto Friano – l’ipotesi più probabile, rimane quella, che sia stata generata da un locale saturo di gas”. A questo punto rimarrebbe da capire da dove potrebbe essere partita questa ipotetica fuga di gas.