Si complicano le indagini attorno a Leonardo La Russa, 21enne figlio del presidente del Senato Ignazio, indagato per violenza sessuale. Secondo quanto trapelato da fonti non ancora ufficiali, gli inquirenti non avrebbero potuto sequestrare il cellulare del ragazzo, in quanto la scheda sim sarebbe intestata al padre. Così come risulta inaccessibile la casa dove sarebbe avvenuto il misfatto.
La Russa jr accusato di violenza sessuale, spunta un nuovo testimone
Scheda sim intestata a papà Ignazio La Russa
Nell’ambito dell’inchiesta che vede coinvolto Leonardo Apache La Russa, figlio del presidente del Senato Ignazio, accusato di violenza sessuale, sono state effettuate le copie dei telefoni della presunta vittima e delle sue amiche. Le ragazze sono state sentite martedì 11 luglio 2023 e dunque sono stati acquisiti i contenuti dei dispositivi, tra cui tutte le chat. Non è stato, invece, sequestrato il telefono del 21enne perché, da quanto si è saputo, anche se sul punto non arrivano ancora conferme ufficiali, potrebbe essere intestato al padre. E, dunque, ciò porrebbe un problema giuridico, date le garanzie previste per i parlamentari. Anche l’abitazione in cui sarebbe avvenuto il misfatto risulterebbe, ad oggi, inaccessibile agli investigatori. Tra i testimoni’potenziali’ che potrebbero in teoria essere chiamati nei prossimi giorni ci sono anche i componenti della scorta del presidente del Senato.
Sentito anche uno dei titolari del club Apophis
Anche uno dei titolari del club Apophis, la discoteca nella quale la 22enne incontrò la sera del 18 maggio scorso Leonardo Apache La Russa, è stato sentito ieri, giovedì 13 luglio 2023, nell’ambito dell’inchiesta milanese che vede indagato per violenza sessuale il figlio 21enne del presidente del Senato Ignazio. La sua audizione è una di quelle che sono state programmate per questi giorni dagli investigatori della Squadra mobile, coordinati dall’aggiunto Letizia Mannella e dal pm Rosaria Stagnaro, oltre a quelle di diversi ragazzi che hanno preso parte alla serata nel locale. In totale quella sera ci sarebbero state poco meno di 200 persone. Tra l’altro, sempre ieri gli investigatori hanno acquisito anche le liste dei tesserati al club esclusivo di via Merlo, nel cuore di Milano.