Scene di violenza omofoba nel Comune di Frosinone. Vittima una ragazza ciociara, colpevole di aver dichiarato la propria omosessualità alla madre e il compagno della signora. Da quel momento, per la giovane si è aperta una spirale di violenze ai suoi danni, tra botte e castighi immotivati per non farle frequentare la ragazza con cui teneva una relazione amorosa. Cattiverie esauritesi solamente con la fuga di casa e la successiva denuncia alle Forze dell’Ordine.
Il caso di violenza omofoba a Frosinone
“Mamma devo confessarti una cosa”. Vogliamo immaginare sia andato così l’ultimo fatto di cronaca che scuote il capoluogo della Provincia ciociara. Una ragazza pensava di rendere felice i propri genitori, parlandole di quel primo amore che le aveva fatto perdere la testa e soprattutto battere il cuore per la prima volta.
Ad accogliere la notizia, però, non c’è stata una madre capace di accogliere la lieta notizia insieme al diverso orientamento sessuale della propria figlia. Alla notizia dell’omosessualità della ragazza, la reazione della mamma e del suo compagno si è tradotta in brutale violenza. Schiaffi, pugni, calci, arrivando addirittura a chiudere la giovane in camera per interi giorni, con il solo scopo di non farla uscire di casa e frequentare quel primo amore che stava emergendo.
L’intervento del papà della ragazza
Il vero salvatore della ragazza, in questa storia, è il suo papà. L’unico che in famiglia ha accettato, anche positivamente, l’orientamento sessuale della giovane ragazza e soprattutto la relazione con la sua compagna. Quando le violenze avevano raggiunto un apice di brutalità altissimo, alla ragazza non è rimasto che scappare di casa di nascosto.
Ha abbandonato il tetto dove condivideva la quotidianità con la madre, il patrigno e soprattutto i due fratelli piccoli, per dirigersi alla casa del padre. Alle domande del genitore sull’improvvisa fuga, la ragazza ha confessato le violenze che subiva per mano di quei genitori che la tenevano in casa. Subito il papà l’ha portata alla caserma delle Forze dell’Ordine, dove insieme alla stessa giovane ha denunciato i diversi episodi di violenza omofobica.
Le violenze sopportate negli ultimi mesi
La situazione nella casa della giovane andava avanti da diversi mesi, con i genitori che compivano violenze, anche fisiche, su di lei spesso alterati dall’alcol. La ragazza, di quei pugni e quelle cattiverie, non aveva mai parlato a nessuno e tantomeno denunciato. Secondo la sua testimonianza, la giovane non avrebbe voluto destabilizzare ulteriormente la quotidianità dei due fratelli più piccoli, che nonostante l’età dovevano fare i conti con dei genitori alcolisti e soprattutto un patrigno violento.
Una storia di una famiglia con gravi criticità sociali, con i genitori che puntualmente prendevano decisioni sbagliate soprattutto per l’eccessivo utilizzo della bottiglia di alcolici. Una storia momentaneamente terminata, grazie al fermo delle Forze dell’Ordine.