Arrestato un zio pedofilo a Sesto San Giovanni, in Provincia di Milano: violentò per anni i nipotini minorenni.
E’ stato arrestato in queste ore lo zio di cinque ragazzi, che all’epoca dei fatti erano dei bimbi sotto i 12 anni di età. In una situazione di difficoltà familiari, la compagna dell’uomo aveva avuto la custodia dei minori: infatti, lei era la zia più vicina alla famiglia biologica, facendo diventare l’uomo come un parente acquisito. Vivendo all’interno della casa, per diversi anni ha utilizzato la propria posizione per violentare e abusare sessualmente di quei bimbi.
Condannato lo zio che violentava i propri nipoti
Lo zio orco operava nella sua casa di Sesto San Giovanni, Comune in Provincia di Milano. Secondo le indagini, l’uomo avrebbe compiuto reiterate violenze sessuali verso i propri nipoti. Come spiega Il Corriere della Sera, l’uomo avrebbe compiuto gli abusi verso bambini, di ambo i sessi, che andavano dai 7 ai 12 anni d’età.
Le indagini sull’uomo erano partite lo scorso mese, quando gli investigatori della Polizia di Stato hanno voluto ascoltarlo riguardo all’accusa di violenze sessuali verso i propri nipoti acquisiti. Ad aprire l’indagine fu la testimonianza di una nipote, che trovò il coraggio di raccontare i numerosi abusi sessuali subiti dallo zio orco ai genitori biologici.
Le manipolazioni dell’uomo verso i bambini
Facendo riferimento alla testimonianza delle vittime, gli abusi sessuali sono partiti nell’arco del 2018. L’uomo era capace di creare situazioni per molestare i bambini, oltre a utilizzare manipolazioni psicologiche per far cedere i minori alle proprie perversioni sessuali. Tutto questo giocando sul ruolo di leadership che teneva all’interno del nucleo familiare, che nei fatti costringevano i bimbi a soddisfare le pulsioni del pedofilo.
Gli investigatori, dopo un’indagine che ha evidenziato la fattibilità delle dichiarazioni dei minori (il più grande oggi è maggiorenne), hanno disposto l’arresto dell’uomo. Il soggetto, di 42 anni, al momento si sarebbe rivelato estraneo a tutte le accuse attraverso le parole del proprio legale.