Roma. Risveglio amaro e maleodorante per i residenti del Villaggio Prenestino, quartiere nuovamente sommerso dai rifiuti. Nonostante la bonifica del territorio – avvenuta dopo la lettera che il presidente del VI Municipio Nicola Franco aveva indirizzato al prefetto di Roma – la situazione resta sostanzialmente invariata. Inoltre, lo scorso 6 luglio, Franco era stato ascoltato in audizione proprio dal prefetto, al quale erano state rese note le criticità riguardanti il territorio.
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Cumuli di rifiuti al Villaggio Prenestino
A parlare, ancora una volta, le immagini. Diverse le segnalazioni che arrivano dai cittadini e che puntano il dito sulla situazione particolarmente critica dell‘area parcheggio in via del Fosso dell’Osa, tra via Furci e via Lentella. A ridosso dei cassonetti ci sono, infatti, tonnellate di rifiuti. A completare il quadro, il caldo rovente di questi giorni e i rallentamenti nella raccolta. Insomma, un mix a dir poco esplosivo al quale si deve anche aggiungere il problema dei “pendolari della mondezza”, ovvero coloro che dalle città vicine vengono a buttare i propri rifiuti nei cassonetti presenti in strada, in alcune aree del VI Municipio. Il conferimento illecito dei rifiuti si fa, dunque, sentire il tutta la sua forza, all’interno di un territorio dove ci sarebbe la raccolta porta a porta e dove, l’evasione della Tari è alta.
Cassonetti rovesciati in strada
Una situazione insostenibile che provoca frustrazione e rabbia nei cittadini. Quella stessa rabbia che soltanto alcuni giorni fa ha preso il sopravvento, portando ignoti a rovesciare in strada, in via Domanico, tutte le tonnellate di immondizia accumulate attorno ai cassonetti. La strada è poco trafficata ed è sempre stata oggetto di discariche a ridosso delle batterie dei cassonetti ma ora, alla luce dei problemi che in questo periodo affliggono la municipalizzata, la situazione diventa giorno dopo giorno più tesa e le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti.
La situazione
La situazione appare tutt’altro che rosea e semplice. A complicare il quadro di per sé già precario, il caldo e i pochi mezzi disponibili di Ama. Il risultato è un rallentamento generale nel servizio di raccolta e, se poi si tiene in considerazione l’esorbitante numero di rifiuti presente in strada pocanzi illustrato, l’impossibilità dei netturbini di pulire tutte le postazioni loro assegnate – due, infatti, le persone necessarie per pulire sia la strada sia la postazione – è presto spiegata. Insomma, non il migliore dei biglietti da visita né per i turisti né per i cittadini, che si trovano a dover fare i conti con l’ennesima emergenza rifiuti.