Gelati e cene gratis, oltre qualche “mancetta”, per non svolgere i controlli. L’accusa, per tre agenti della polizia locale, era pesante. Ma alla fine la condanna è arrivata, almeno per uno di loro. Gli altri due, invece, se la sono cavata grazie all’avvenuta prescrizione. Graziati per il troppo tempo trascorso da quando sarebbero avvenuti i fatti, insomma.
La vicenda era emersa tre mesi fa, con l’accusa nei confronti di tre vigili di approfittato del loro ruolo per ricevere regalie (ma non solo) in cambio di rivelazioni di segreti d’ufficio, ovvero per evitare che venissero fatte multe durante i controlli.
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La decisione del giudice
A conclusione del processo, il giudice ha condannato uno dei tre imputati, il 52enne Franco C., a 3 anni di reclusione per il reato di corruzione, con la pena accessoria dell’interdizione dai pubblici uffici sempre per tre anni. E’ andata molto meglio, per loro, ai suoi colleghi, il 50enne Fabio C. e il 41enne Alessandro E., che per le stesse accuse di corruzione i giudici non hanno proceduto “per intervenuta prescrizione”. I fatti per i quali i tre vigili urbani vengono accusati risalgono infatti agli anni 2013 e 2014. Le attività commerciali sono una gelateria, un ristorante e un B&B, tutti del centro storico di Roma.
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Le accuse
Secondo l’accusa, i vigili si sarebbero messi a disposizione dei commercianti per evitare che ricevessero le multe. Così facendo sarebbero stati violati “i doveri inerenti alle funzioni o al servizio” considerando la rivelazione di “notizie d’ufficio che dovevano rimanere segrete“. In altre parole i caschi bianchi li avrebbero avvisati infatti per tempo dei controlli che sarebbero arrivati, in modo che avessero tutto a posto. In cambio, avrebbero ricevuto gratis le cene nel ristorante e coni e coppette nella gelateria.
I locali coinvolti e il processo
I Locali coinvolti si trovano tutti nel centro storico di Roma, tra piazza di Spagna e Fontana di Trevi. Il primo dei controlli finito sotto la lente d’ingrandimento dell’accusa sarebbe stato previsto per l’aprile 2013 al ristorante, il secondo nel maggio dello stesso anno al bar e infine a settembre per quanto riguarda la struttura ricettiva. Adesso che la sentenza di primo grado è stata formulata, con la condanna al vigile 52enne, i suoi avvocati annunciano il ricorso in appello.
Roma. Cene e gelati gratis per non svolgere i controlli: 3 vigili rischiano 4 e 5 anni di carcere