È una delle peggior linee ferroviarie in Italia, insostenibile dal punto di vista ambientale, lo è soprattutto per i ritardi e le continue soppressioni che consegnano i pendolari della Roma Nord-Viterbo ogni giorno a un calvario.
L’ultimo strazio questa mattina, 10 ottobre, si è consumato sulle banchine della linea ferroviaria che traghetta ogni giorno migliaia di persone tra piazzale Flaminio e Viterbo. Ammesso che i convogli arrivino davvero a capolinea, a causa di guasti, soppressioni e ritardi. Ogni giorno ce n’è una, nella mattinata gli utenti hanno appreso quest’oggi di un presumibile “sciopero bianco” per cui hanno atteso tempi indefiniti in banchina, per poi ammassarsi dentro ai treni pur di arrivare a scuola, a lavoro o chissà dove, in condizioni di viaggio indecorose.
È l’epopea della ferrovia Roma Nord-Viterbo, a meno di 24 h da uno sciopero nazionale dei trasporti, sulla linea se ne svolge uno non confermato, mentre tra gli utenti circola la voce che il personale abbia incrociato di nuovo le braccia: ma a pagarne lo scotto sono sempre i viaggiatori.
Gli utenti della ferrovia Roma Nord-Viterbo: “Impossibile viaggiare in queste condizioni”
Il sacrificio patito dagli utenti oggi sulla Roma-Nord è una processione su rotaia: “Non riesco ad andare a lavoro, ogni giorno è la stessa storia”, racconta un’utente a Saxa Rubra. Insieme a lei, decine di persone che avrebbero voluto prendere la prima corsa per Roma, peccato che i treni questa mattina circolassero in media uno a ora.
Quando arrivano, sono stracolmi di persone, il tutto mentre i contagi Covid tornano a salire nel Lazio. Spesso i treni sono talmente carichi che le porte dei convogli si chiudono a malapena. “Ci hanno riferito che è in corso uno sciopero bianco, e noi siamo costretti a subirlo”, racconta un altro utente in banchina. Uno dei sindacati dei trasporti, però, nega fermamente che il personale della linea stia incrociando le braccia, anzi. “Nessuno ‘sciopero bianco’ da parte delle lavoratrici e dei lavoratori che, piuttosto, stanno facendo il massimo, con quello spirito di abnegazione che li ha sempre contraddistinti e che ha permesso fino a oggi di espletare il servizio, seppur lacunoso, nonostante le criticità del settore e le incompetenze ampiamente dimostrate del management che ha diretto negli ultimi anni le linee ferroviarie ex-concesse”, commenta in una nota la Uil Trasporti.
Eppure il disagio degli utenti e le rimostranze dei comitati, sono tutt’altro che una bolla mediatica. “All’origine dei disservizi di oggi abbiamo riscontrato diverse malattie del personale tra i macchinisti, molti inoltre erano impegnati nei corsi necessari al rinnovo della licenza. Senza contare che un treno si sarebbe rotto all’altezza della fermata di Montebello, ma non è stato segnalato”, spiega il Comitato pendolari della Roma-Nord, illustrando un ginepraio di problemi che contribuisce, però, a paralizzare la linea. Sciopero bianco o no.
Riunione dei Sindaci in Regione sulla linea: punto di svolta?
I disagi arrivano in concomitanza con la riunione che il 10 ottobre i sindaci dei Comuni attraversati dalla linea Roma Nord-Viterbo hanno sostenuto con la Regione Lazio per i problemi della ferrovia. Sul tavolo i Comitati hanno portato varie proposte: “Ribadiamo la ricostituzione dell’Osservatorio per orario di servizio”, racconta Fabrizio Bonanni, portavoce del Comitato, “Per esempio vorremmo delle integrazioni sugli orari delle corse, ma fino a ora non abbiamo ricevuto nessuna risposta da Cotral, Astral e della stessa Regione, è un mese ormai che li abbiamo contattati. Gli orari attualmente in vigore sono pessimi per gli studenti e i lavoratori, soprattutto sulla tratta che collega all’hinterland laziale, sottoposta a continue modifiche e soppressioni: se continua così, rischiamo di perdere la tratta extraurbana e tantissime persone non sapranno più come spostarsi a Roma da e per il Nord”.