Si torna a parlare della Vespa Germanica, con un altro avvistamento avvenuto a Roma. Questa volta, l’insetto è stato rinvenuto all’interno di un centro ippico di Trigoria. Secondo i rilevamenti degli etologi intervenuti, l’animale aveva nidificato in grande massa nel sottotetto della struttura. All’interno del gigantesco favo che aveva creato, si parla di almeno 30 mila vespe presenti.
Il nido di Vespa Germanica a Trigoria: almeno 30 mila insetti rinvenuti
Come dicono gli etologi che hanno analizzato il favo gigantesco, la situazione su Roma è oggi terribile. L’insetto, oltre a pungere le persone, cerca ogni anfratto per poter nidificare. Questa volta, i professionisti hanno dovuto optare per la neutralizzazione delle vespe presenti all’interno dell’attività di Trigoria. Una volta effettuata questa manovra, i professionisti hanno poi rimosso, a pezzi, l’immenso favo che si era creato.
La rimozione del nido di Vespa Germanica
A intervenire sul posto, l’etologo Andrea Lunerti. Lo studioso, dopo aver reso innocue le vespe presenti, ha rimosso l’immenso favo, introducendolo poi all’interno di una grande bacheca in plexiglass. Sulla questione della Vespa Germanica, si può parlare di piena emergenza a Roma: l’insetto non nidifica solamente nelle case sfitte, ma oggi si avventura anche nei centri di aggregazione della Città Eterna (come accaduto nel caso del centro ippico).
Cosa favorisce l’azione della Vespa Germanica?
Come spiega Andrea Lunerti, bisogna andare a indagare su cosa stia spingendo a nidificare in tutti gli anfratti della Città Eterna. Per ora, ci possono essere delle ipotesi riguardo il comportamento anomalo di questi insetti. L’animale, probabilmente, potrebbe essersi spinto fuori dal proprio habitat grazie alle alte temperature, che col sole potrebbero aver favorito le sue uscite anomale.
Altra condizioni, non secondaria, potrebbe essere quella legata all’incessante emergenza rifiuti di Roma: in tal senso, l’invertebrato potrebbe essere attratto soprattutto dagli scarti organici che non vengono raccolti per giorni.
Foto: Andrea Lunerti