L’Italia è corsa ai ripari e ha impedito l’entrata nel Paese a chi negli ultimi 14 giorni è stato in India. Ma nonostante questo, da giorni non si fa altro che parlare di variante indiana, quella che nel Paese asiatico sta continuando a fare vittime e sta facendo registrare un boom di casi, moltiplicando in modo esponenziale il contagio. E dopo i primi due positivi riscontrati in Veneto e l’allarme in provincia di Latina (anche se qui ancora non si sa con certezza se si tratti o meno di variante tra i braccianti della comunità Sikh) in Italia, ora che la maggior parte della nazione è in zona gialla, la preoccupazione resta e l’attenzione deve essere massima.
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Variante indiana, le dichiarazioni del professor Crisanti
Ma se c’è chi è ottimista e cerca di non generare panico, c’è chi invece guarda la realtà attuale, quella delle riaperture, e la affianca al pericolo varianti. E’ il caso dell’esperto Andrea Crisanti che, intervenuto ai microfoni della trasmissione Otto e mezzo, ha dichiarato: “Se allentiamo le misure il contagio è destinato ad aumentare e il rischio di richiudere è molto alto, facendo così un grave danno a tutti. La vera scommessa è quindi che il Covid rallenti la sua diffusione mentre si accelerano le vaccinazioni. Ma noi corriamo un rischio gravissimo, non siamo al livello dell’Inghilterra, perché le varianti si creano man mano che il virus si diffonde e alcune possono superare la barriera del vaccino”. E sulla variante indiana ha spiegato che: “Bisogna considerare che in Italia si sequenziano pochissimo i virus e la nostra capacità di indagine è molto limitata e il fatto di aver scoperto due casi ci dice che probabilmente il virus già circola con quella mutazione. Finché faremo circolare il virus c’è il pericolo di far circolare anche le varianti”.
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Variante indiana: cosa sappiamo, l’efficacia del vaccino
La campagna di vaccinazione in Italia prosegue, ma ora con l’arrivo di questa variante la domanda che tutti si pongono è sempre la stessa: i vaccini sono efficaci? A dare una risposta ci ha pensato l’immunologa Antonella Viola, che con un post su Facebook ha spiegato: “Le varianti del virus non sono una novità, ormai lo sappiamo. E non devono generare panico ma prudenza. Questa variante identificata in Italia ha due mutazioni potenzialmente preoccupanti sulla proteina spike ma non ci sono dati che possono farci pensare che sia più trasmissibile o che generi una malattia più severa. E’ possibile invece che possa ridurre leggermente l’efficacia dei vaccini, come quella sudafricana, ma anche in questo caso servono i dati prima di esprimersi“. E ancora, “Anche nei confronti della variante sudafricana i vaccini comunque sembrano conferire protezione, seppur con una efficacia minore, quindi l’unica cosa da fare è continuare a contenere e vaccinare. Se tutti ci vacciniamo, il virus non farà più paura” – ha concluso l’esperta.
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Per il momento, dunque, non si sa se questa variante sia più facilmente trasmissibile e se i vaccini a disposizione siano o meno efficaci. “Bisognerà capire – ha dichiarato Fabrizio Pregliasco ai microfoni della trasmissione Agorà – se e quanto è più contagiosa al rispetto al virus originale, come sembra, e poi servirà chiarire se sfugge ai vaccini. Ma sembra da uno studio israeliano che il vaccino Pfizer protegga almeno in parte”.