Sospiro di sollievo in provincia di Latina perché, al momento, non è stato riscontrato nessun caso di variante indiana tra la comunità Sikh. A renderlo noto l’Istituto Spallanzani, dopo che a Bella Farnia (frazione di Sabaudia) era stato istituto un cordone sanitario in via precauzionale, con lo scopo di tenere sotto controllo la situazione. Sul caso era intervenuto anche poche ore fa il Presidente della Regione, Nicola Zingaretti, che ai microfoni della trasmissione “Uno Mattina” aveva spiegato che “non ci sono ancora casi di variante indiana. Andiamo alla ricerca, ma allo stato attuale non c’è. Sta funzionando molto la collaborazione con prefettura, forze dell’ordine, ma anche con la stessa comunità indiana che ha tutto l’interesse a circoscrivere i casi. Il caso di Latina – ha concluso il governatore – conferma che nel Lazio c’è un ottimo sistema di tracciamento”.
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Variante indiana a Roma
Ma se in provincia di Latina non è stato riscontrato nessun caso, questo non si può dire di Roma. Sì, perché dei 23 passeggeri positivi sbarcati mercoledì scorso a Fiumicino, provenienti dall’India, un caso presenta tutte le mutazioni tipiche della variante indiana B .1.617, compresa quella nella proteina Spike in posizione 484. A confermarlo l’Istituto Spallanzani, che ha precisato come altre 12 siano riconducibili a ceppi indiani mancanti di questa specifica mutazione.
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“Si ribadisce che allo stato attuale non vi è dimostrazione di aumentata contagiosità e patogenicità delle varianti indiane. Per quanto attiene alle varianti in generale, si ribadisce che è importante monitorarle e studiarle per adeguare le misure di prevenzione e contenimento, ma è prevedibile che nuove varianti sicuramente continueranno ad emergere e a diffondersi, come è nella natura dei virus. L’importante – conclude l’Istituto in una nota – è non dimenticare che la lotta è al virus, non alle singole varianti”.