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Variante indiana nel Lazio, è allerta a Latina: contagi tra i braccianti

Pubblicato il
Coronavirus Asl Latina 25 gennaio 2022

Valore Rt in calo, così come il numero dei nuovi focolai e il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva e in area medica. Questi i parametri che hanno permesso alla Regione Lazio di ritornare in zona gialla e di allentare (seppur nel rispetto dei protocolli) le misure, dare modo a molte attività chiuse da tempo di “respirare”. Ma se da una parte i dati sono incoraggianti, dall’altra in provincia di Latina l’allarme resta perché i contagi tra la comunità Sikh ci sono e si teme variante indiana. 

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Variante indiana in provincia di Latina

La variante indiana ha stravolto il Paese asiatico, si è trascinata con sé molte vittime e venerdì scorso si è raggiunto il triste record per casi a livello mondiale, con 893.000 positivi di cui 346.000 in India. 

E ora questa variante sembra essere arrivata anche in Italia, con i primi casi in Veneto, anche se il nostro Paese ha cercato di “proteggersi” vietando l’ingresso a chi negli ultimi 14 giorni è stato in India. Chi, invece, è residente in Italia potrà ritornare con tampone in partenza e all’arrivo e con obbligo di quarantena. 

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In provincia di Latina, per il momento, non c’è nessuna certezza, non si sa se si tratti o meno di variante indiana, perché è in corso come ha spiegato l’assessore D’Amato “una vasta indagine epidemiologica“. Ma quello che è certo è che i casi ogni giorno sono tanti e il virus non sembra voler arrestare la propria corsa. Come spiega il Messaggero, sono positivi al Covid 262 cittadini di nazionalità indiana e 36 minori: “Ci sono stati diversi casi di contagio Covid nella comunità che stiamo seguendo. Abbiamo promosso test nelle aziende agricole e c’è una collaborazione, con un tavolo di lavoro, con il prefetto e i vari comuni coinvolti. La popolazione Sikh ha aspetti peculiari di sovraffollamento abitativo che acutizzano la diffusione del virus  e stiamo lavorando per intervenire con una gestione attiva grazie al Dipartimento di Prevenzione attiva della nostra azienda” – ha dichiarato la direttrice della Asl di Latina, Silvia Cavallo, all’Adnkronos Salute. 

L’obiettivo è quello di arginare i possibili focolai, circoscriverli e intervenire il prima possibile. “I test sono stati inviati all’Istituto Spallanzani per i sequenziamenti per verificare ipotesi di varianti – ha spiegato D’Amato – “Siamo in attesa dei risultati e sono in costante contatto con la Asl e il Prefetto per valutare l’evolversi della situazione”. 

 

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