Più che il Coronavirus, in questi ultime mesi, preoccupano le varianti. Tra le prime, diffusasi velocemente anche nel Lazio, c’è stata la variante inglese per poi arrivare all’ultima di cui tutt’oggi si parla: ovvero quella indiana.
Come è noto nella Regione Lazio, ci sono stati diversi focolai legati alla variante indiana e la paura in merito è alta. Tuttavia uno studio britannico, portato avanti dalla Public Health England, ha riportato dei risultati importanti tra varianti e vaccino.
Leggi anche: Le analisi della Fondazione Kessler, un italiano su due è immune al Covid: cosa potrebbe cambiare da settembre
Pfizer e AstraZeneca: efficaci contro le varianti?
Lo studio ha infatti rilevato che i vaccini targati Pfizer e AstraZeneca siano “altamente efficaci” – dopo la seconda dose – contro la variante del Coronavirus identificata in India. Nello specifico è emerso che il vaccino Pfizer è risultato efficace all’88% a bloccare la malattia derivante da questo ceppo di Coronavirus, dopo due settimane dalla seconda dose. AstraZeneca, invece, è efficace al 60%.
Se andiamo a guardare l’efficacia di Pfizer, nel dettaglio, contro le varianti scopriremo che: il vaccino è efficace all’88% – dopo due settimane dalla seconda dose – contro la variante indiana, e al 93% contro quella inglese. Se prendiamo in esame AstraZeneca, invece, l’efficacia scende al 60% e al 66% – rispettivamente per variante indiana e inglese.
Il ministro della Salute britannico, comunque, ha dichiarato che lo studio e i risultati lo rendono ‘più fiducioso’ nei confronti della Fase 4, fissata per il 21 giugno. Parliamo, in sostanza, della rimozione delle restrizioni e del rientro totale alla normalità che il Governo britannico si è prefissato di raggiungere poco dopo la prima metà di giugno.