“Mantenere alta l’attenzione”. Questo il monito dell’assessore Alessio D’Amato perché in provincia di Latina i contagi sono molti, soprattutto tra i braccianti della comunità Sikh. Il rischio è quello che si possa trattare di variante indiana, anche se come specificano dalla Pisana: “l’indagine epidemiologica prosegue, ma al momento non c’è stato nessun rilevamento di variante indiana“. Una notizia questa incoraggiante e che fa ben sperare, nonostante i casi ci siano e il focolaio vada circoscritto per contenere la diffusione del virus.
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Variante indiana a Latina, si cercano 300 persone
Ma se da una parte i primi test sequenziati allo Spallanzani non hanno riscontrato la variante indiana, dall’altra l’allarme in provincia di Latina resta e l’attenzione deve essere massima. Il dirigente dell’Uoc di Prevenzione Attiva della Asl, Antonio Sabatucci, all‘agenzia Adnkronos ha spiegato che ora bisogna cercare circa 300 persone, tutte rientrate dall’India negli ultimi 14 giorni, prima dell’ordinanza firmata dal ministro Speranza e che vieta l’ingresso a chi è stato nel paese asiatico. “Ci servono i nomi e gli indirizzi. Occorre trovarli subito. Domani partiamo con i tamponi in altre aziende agricole, a Terracina, e faremo 500 screening nel villaggio di Bella Farnia (Sabaudia) dove risiede una parte della comunità Sikh” – ha spiegato Sabatucci.
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Il sindaco di Latina, Damiano Coletta, sempre all’Adnkronos ha dichiarato che “non bisogna creare situazioni di panico perché si sta effettuando un tracciamento molto serrato. Per questioni anche culturali e religiose, la comunità indiana ha situazioni di promiscuità”.