ROMA – Sale la preoccupazione per le variante Delta nella Capitale. Solo oggi nel Lazio si contano 30 casi positivi alla mutazione che, conoscendone i ritmi, potrebbero aumentare nell’arco di poco tempo. Come se non bastasse, domani sera all’Olimpico di Roma, si giocherà la partita dell’Inghilterra.
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La Capitale si troverà quindi “invasa” da tifosi provenienti dal Regno Unito, dove la situazione della Variante è davvero allarmante. A fronte di quanto sta accadendo Antonio Magi, presidente dell’Ordine dei medici di Roma e del Lazio, è intervenuto cercando di fare “il punto” su quanto sta accadendo nel Lazio e in Italia.
Variante Delta a Roma: preoccupazione per i tifosi inglesi
Ai microfoni della trasmissione ‘Genetica Oggi’, condotta da Andrea Lupoli su Radio Cusano Campus, Antonio Magi si è pronunciato circa la variante preoccupandosi, non poco, per la variante. “Finchè ci sono queste varianti da cui la vaccinazione ci protegge possiamo stare abbastanza tranquilli se abbiamo completato il ciclo vaccinale, possono stare meno tranquilli coloro che non hanno fatto il vaccino o hanno fatto una sola dose –ha affermato Magi – . Se riusciremo a completare gli obiettivi della campagna vaccinale nei tempi previsti, dovremmo riuscire a tenere sotto controllo l’ondata autunnale e non ci dovrebbe essere più necessità di chiudere o altro“.
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Tuttavia, sappiamo che se la campagna vaccinale verrà interrotta: “Potremmo ritrovarci in situazioni che abbiamo già vissuto. Certo, vedere uno stadio pieno in una nazione come l’Inghilterra dove la variante Delta è dominante mi spaventa molto. Il virus il suo lavoro lo fa bene, siamo noi che non lo facciamo. Domani mi auguro che i tifosi inglesi guardino la partita da casa anziché venire a Roma, perché la regola dell’isolamento fiduciario di 5 giorni va rispettata. Alle frontiere dobbiamo stare attenti. Sono preoccupato, ma non solo per la partita di domani, la variante Delta è molto infettiva, quindi prevedo che ci sia un aumento dei casi nei prossimi giorni, ma mi auguro non delle ospedalizzazioni. Non dobbiamo abbassare la guardia perché la pandemia non è ancora finita”.
Fonte Radio Cusano Campus