Proprio non sembra voglia arrestarsi la variante Delta in Italia, quella mutazione di più facile trasmissibilità che – stando all’ultimo monitoraggio degli esperti della cabina di regia – ha fatto salire l’incidenza e l’Rt, rispettivamente a 58 e 1,57 (la scorsa settimana erano 41 e 1,26).
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Variante Delta in Italia: la situazione aggiornata
I parametri ospedalieri, quelli che vanno tenuti sotto controllo per scongiurare un passaggio di una Regione da una zona di rischio all’altra, sono più alti al Sud, specialmente in Sicilia, Calabria e Campania. Stando alla bozza del monitoraggio, riportata dal Messaggero, in queste Regioni i tassi di occupazione delle aree mediche sono rispettivamente dell’8%, del 6,6% e del 4,9%, con Sicilia, Sardegna e Lazio che hanno un valore di occupazione delle terapie intensive rispettivamente del 4,7%, del 4,2% e del 3,7%. Se, invece, si tiene in considerazione l’incidenza nella settimana che va dal 23 al 29 luglio sono Sardegna, Toscana e Lazio le regioni ‘sul podio’.
Quello che pare certo è che la circolazione della variante Delta è ormai prevalente in Italia e l’unica arma a disposizione per sconfiggere la mutazione sembra essere il vaccino. Da qui l’invito degli esperti a vaccinarsi, a completare il percorso vaccinale per raggiungere quanto prima l’immunità. Traguardo che nel Lazio si raggiungerà il 2 agosto quando, secondo le previsioni, oltre il 70% degli adulti avrà ottenuto prima e seconda dose.
Le regioni a Rischio
Stando alla bozza del monitoraggio di oggi, rispetto alla scorsa settimana, sono 20 le Regioni e Province autonome classificate a rischio moderato. Solo il Molise è a rischio basso. I ricoveri sono in aumento, ma fortunatamente il tasso di occupazione di posti letto in terapia intensiva è sotto la soglia di rischio. Nel Lazio, solo ieri si sono registrati 780 nuovi casi, con un incremento di ricoveri e terapie intensive: “L’Rt è in aumento, valore 2, così come l’incidenza a 69,86 per 100.000 abitanti” – ha spiegato l’assessore D’Amato – ma fortunatamente “i tassi di occupazione in area medica e terapia intensiva sono stabili, lontani dalle soglie di rischio”. “Ci aspettiamo dalla prossima settimana una riduzione del coefficiente RT. Si conferma che grazie alla vaccinazione, pur in presenza di un aumento dei valori di incidenza, non assistiamo a criticità sulla rete ospedaliera. Resta prioritario vaccinarsi e completare il percorso vaccinale” – ha concluso il Responsabile alla Sanità del Lazio.