Ancora tensioni attorno ad AstraZeneca dopo l’annuncio sul taglio delle dosi e sui ritardi nella produzione, si sospetta che le dosi promesse all’Europa andranno in altri paesi. Nonostante il vaccino anti-Covid di AstraZeneca non sia stato ancora autorizzato dall’Ema, tante sono già le discussioni a riguardo.
Non parliamo più di dubbi sulla sicurezza del vaccino, ma sulla produzione delle dosi. Le problematiche nascono in seguito alla dichiarazione dell’azienda in merito alla non garantita quantità di dosi promesse all’Europa negli scorsi mesi.
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AstraZeneca e i ritardi: potrebbe esserci un nuovo acquirente?
Il CEO dell’azienda farmaceutica AstraZeneca, Pascal Soriot, si difende relativamente alle accuse, sostenendo che nel contratto pattuito con l’UE, in merito alle quantità pattuite vi sia scritto “best effort” ossia “faremo del nostro meglio”. Pare che in sede di firma l’azienda aveva deciso di utilizzare quella formula poiché, avendo già tre medi di ritardo nei confronti del Regno Unito, immaginavano sarebbe stato difficile garantire la richiesta. Il loro vaccino, infatti, è anche il più economico (per tanto quello più voluto), ogni dose sarebbe all’incirca 2,80 euro. Rispetto ai 22 euro di Moderna e 28 euro di Pfizer, l’UE inizia ad aver dubbi circa la vera natura dei ritardi delle dosi: potrebbe esserci un nuovo acquirente?
Oggi la riunione del Comitato direttivo sui vaccini UE
La Commissione Europea, quest’estate aveva ordinato ben 300 milioni di dosi del vaccino anti-Covid creato da AstraZeneca e l’Università di Oxford. L’annuncio del 60% in meno di dosi disponibili, però suscita la rabbia e la sfiducia da parte della Commissione dei vaccini che oggi minaccia l’azienda chiedendole lo svincolo dalla clausola di segretezza per poter pubblicare il contratto.
Oggi alle 18:30 è prevista una riunione del comitato direttivo sui vaccini Ue, alla quale (forse) parteciperà anche AstraZeneca, sperando che venga fatta chiarezza sulle dosi, sulle modalità e le consegne.