AstraZeneca, Pfizer, Moderna. Questi i vaccini a disposizione dell’Italia, nonostante siano già arrivate nel nostro Paese anche delle dosi (184 mila) di Johnson & Johnson (il monodose), che negli Stati Uniti è stato momentaneamente sospeso per sei rarissimi casi di trombosi. In questi mesi, infatti, non si è parlato d’altro che di trombosi, della possibile correlazione tra la somministrazione di AstraZeneca e le reazioni avverse. Dopo una serie di valutazioni e il limite messo in Italia per raccomandare il vaccino made in Pomezia-Oxford agli over 60, per l’Ema i benefici di AstraZeneca superano i rischi. Ma cosa sappiamo, invece, del vaccino Moderna?
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Vaccino Moderna: come funziona, quando arriva
Sono arrivate pochi giorni fa all’hub nazionale di Pratica di Mare oltre 400 mila dosi di vaccino Moderna. Ma in Italia non finisce qui la distribuzione. “Nei prossimi tre mesi l’Italia riceverà dalla Ue 54 milioni di vaccini dei quattro approvati, tre volte di più di quelli ricevuti finora” – ha dichiarato il commissario per il Mercato Interno Thierry Breton, ai microfoni di Che Tempo Che Fa.
Il vaccino Moderna, come Pfizer è a mRNA, ed è prodotto da un’azienda americana. Sono due le dosi da inoculare, a distanza di 28 giorni l’una dall’altra. Il vaccino Moderna, come spiega l’AIFA, viene conservato a temperature comprese tra -15 e -25 gradi, ma è stabile tra i +2 e i +8 gradi per 30 giorni se la confezione rimane integra.
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Vaccino Moderna: quali sono gli effetti collaterali?
Ecco quali sono le reazioni avverse osservate durante gli studi sperimentali e riportate dall’Aifa: “dolore nel sito di iniezione (92%), affaticamento (70%), mal di testa (64,7%), dolori muscolari (61,5%), brividi (45,4%), nausea/vomito (23%), ingrossamento delle ghiandole linfatiche nello stesso braccio dell’iniezione (19,8%), febbre (15,5%), gonfiore (14,7%) e arrossamento (10%) nel sito di iniezione. Le reazioni sono state generalmente di intensità lieve o moderata e si sono risolte entro pochi giorni dalla vaccinazione. Le reazioni sono state più frequenti dopo la seconda dose e nei partecipanti più giovani tra i 18 e i 65 anni, rispetto ai partecipanti di età superiore ai 65 anni”.
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Vaccino Moderna e trombosi: cosa sappiamo
Il vaccino Moderna è stato molto utilizzato negli Stati Uniti e per la FDA (Food and Drug Administration) su oltre 180 milioni di dosi somministrate, non sono stati registrati casi di trombosi rare associate con trombocitopenia.
Intanto, sempre negli Stati Uniti si sta cercando di fare chiarezza sul monodose Johnson & Johnson, con lo stop precauzionale dopo i sei rarissimi casi di trombosi, tutti su donne di età compresa tra i 18 e i 48 anni.