Il vaccino AstraZeneca è stato al centro di molteplici critiche in queste settimane. Tuttavia, il virologo Palù lo difende a spada tratta: “Siamo in guerra contro un nemico terribile, non possiamo ragionare come se vivessimo nella normalità”. Ha commentato così il virologo e presidente dell’Agenzia del farmaco Aifa, Giorgio Palù. Egli infatti difende le scelte che l’Italia sta prendendo rispetto alla situazione vaccinale. Le reazioni avverse, di cui tanto si parla, sono state riscontrate solo dopo la prima dose, allora perché non fare il richiamo con AstraZeneca? “Il timore è che un individuo dopo la prima dose possa aver ricevuto uno stimolo, che però non ha avuto conseguenze, e che la seconda iniezione possa riattivare quel meccanismo con esiti drammatici. Siamo sul campo delle ipotesi.” e ancora “Quando un vaccino passa dalla sperimentazione su poche decine di migliaia di persone all’applicazione sul campo con decine di milioni, le evidenze possono consolidarsi e i piani subire modifiche. Non ci basiamo su opinioni ma su dati pubblicati. Nuove ricerche indicano che la seconda dose può essere ritardata. Così è accaduto per il vaccino AstraZeneca: la seconda dose viene praticata nel corso della dodicesima settimana. Bisogna riconoscere agli inglesi il merito di aver avuto un approccio pragmatico, sulle prime non condiviso. I risultati ottenuti dal governo Johnson sono premianti e contiamo lo siano anche per noi” Inoltre il virologo ci tiene a precisare che il richiamo sia fondamentale per attivare la memoria immunitaria ed una risposta efficace e duratura.
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Vaccino AstraZeneca, Palù (Aifa): “il richiamo è sicuro. Ritardare le seconde dosi per vaccinare più persone”
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