La strategia italiana rispetto ai vaccini cambia completamente strategia. Lo ha stabilito il presidente del Consiglio Mario Draghi.
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Il cambio di strategia
Il cambio di strategia rispetto ai vaccini anti covid riguarda l’accelerazione della somministrazione della prima dose a un maggior numero di persone, senza la conservazione, per la dose successiva, di una quota dei vaccini, come invece si era fatto fino a ora. Pertanto, facendo due conti, la quota dei vaccinati subito sale a due milioni di persone in più rispetto a prima.
Le varianti
Draghi sostiene che non si possa più aspettare poiché le varianti sono sempre più diffuse e pericolose. Dunque, essendoci degli studi che confermano l’efficacia della monodose, si è stabilito di proseguire su questa via. Tuttavia, se i tempi di somministrazione sono questi, il 70% della popolazione immunizzata si avrebbe solo entro due anni. Gli scienziati si sono divisi sulla scelta di Draghi. Il capo della Prevenzione del ministero Gianni Rezza ha sostenuto che “Può servire a far circolare meno il virus ma finché c’è la possibilità della doppia somministrazione è la cosa migliore”, mentre Franco Locatelli del Consiglio superiore di sanità, non sarebbe molto convinto della decisione del presidente del consiglio. L’idea di base è comunque quella di dare più spazio al comitato tecnico scientifico.