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USI CIVICI ARDEA: DA INCONTRO IN PREFETTURA A COMMISSIONE RIMANE LONTANA LA SOLUZIONE

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A seguito delle notizie riportate ieri nell’articolo “Legalità, incontro in Prefettura con Di Fiori”

Intanto i cittadini si chiedono se per motivi di ordine pubblico verranno o no sospese anche le demolizioni”  il consigliere Cristina Capraro precisa: “Al di la dell’incontro del sindaco in prefettura  il consigliere presidente della commissione trasparenza Cristina Capraro, ribadisce che martedì 23 Aprile la commissione trasparenza si aprirà come stabilito alle ore 15.30 presso la nuova sala consiliare sita in via Laurentina angolo via Nazareno Strampelli per discutere il punto “uso civico”.

Il consigliere ribadisce che qualora i membri di maggioranza non si presenteranno facendo mancare il  numero legale, si discuterà informalmente con quanti si presenteranno, siano essi consiglieri comunali, associazioni, e quanti interessati alla risoluzione del problema dell’uso civico. Il presidente Capraro ribadisce che va scisso il problema della risoluzione dell’affrancazione dell’uso civico con il problema dei controlli delle attività commerciali, controlli che non dipendono dalle forze politiche ma dalle forze dell’ordine quale polizia municipale, carabinieri e guardia di finanza, non potendo la politica intromettersi in azioni e controlli giudiziarie per il ripristino della legalità, azioni che spettano soltanto ai tutori dell’ordine  affinché  ad Ardea la legalità non sia più un  optional.

Legalità e uguaglianza di trattamento che invocano da tutte le parti i cittadini ed associazioni tanto che scrivono:

“La legge e’ sempre uguale per tutti……loro!!!- Walter Giustini- Saranno contenti quelli sul demanio marittimo a cui e’ stata demolita la casa o chiusa l’attivita’”.

Mario Addobbo scrive in merito sempre per lo stesso articolo apparso ieri:  “Usicivici&compari Caro Centore, dobbiamo avere il coraggio di alzare la voce e smascherare chi protegge l’illegalità. Scriviamo su tutti i giornali ..alziamo il tiro, alziamo la voce, il tiro e smascheriamo i protettori di quelli che fanno commercio nella illegalità, alla faccia di quelli che pagano le tasse e sono costretti a chiudere i negozi. Un paese degradato e illegale che favorisce l’abusivismo a danno dei commercianti onesti”.

Nessun  giornalista alza il tiro, riporta spesso inascoltato soltanto le disfunzioni che si consumano nel territorio rutulo, disservizi che dovrebbero essere segnalati dai tutori dell’ordine in prefettura o ad altri enti istituzionali in difesa della legalità e dell’uguaglianza.

Luigi Centore

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