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Urla e imprecazioni in città, il Sindaco vieta il biliardino la notte e dopo pranzo

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Il biliardino non è solamente una delle discipline sportive più amate e antiche d’Italia, ma anche una di quelle attività che ancora fa uscire la veracità dei cittadini che ci giocano. Pur di vincere, spesso si commentano “girelle” e giocate con parolacce o addirittura imprecazioni, creando disagi lì dove viene messo a disposizione il tavolo da gioco e il quartiere circostante. Una situazione dove il Sindaco di una città, per risolvere il problema, è dovuto passare “alle maniere forti” per rieducare i propri concittadini.

Il Sindaco che vieta il biliardino in città

L’episodio succede a Castelforte, Comune nella provincia di Latina. Per gli schiamazzi provocati dal famoso gioco italiano, il Primo Cittadino, Angelo Felice Pompeo, ha vietato l’utilizzo dell’attività ludica durante alcuni momenti della giornata. Per fermare la confusione attorno a questi tavoli di gioco, il Sindaco ha deciso di vietare il gioco dopo l’ora di pranzo e in piena notte, così da non disturbare il riposino pomeridiano e il sonno dei propri concittadini. 

Il controllo dei calciobalilla a Castelforte

L’ordinanza, che sembra aver risolto con un colpo di penna il problema “schiamazzi” in città, dovrà vedere anche un esaustivo controllo per non essere violata. A vigilare sui vari biliardini della località, infatti, saranno i Carabinieri, che avranno il compito di vigilare sul corretto utilizzo dei vari tavoli da calciobalilla. Tavoli utilizzati non solo dai giovanissimi del Comune di Castelforte, ma anche dai genitori o cittadini più adulti.

Forse proprio questi ultimi, facendo omaggio ai periodi dell’adolescenza, giocano con più voracità a questi tavoli. Con grande spirito agonistico, infatti, urlano in segno di vittoria quando vincono, urlano in caso di sconfitta o nei momenti legati a dubbi arbitrali. Insomma, il biliardino ci fa tutti tornare un po’ bambini, in un sano agonismo che fa bene all’anima ma crea disagi in alcuni quartieri. 

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