Contattavano uomini attraverso un’applicazione social di incontri per poi rapinarli di quello che avevano con sé. Oppure li portavano davanti agli sportelli bancomat e li costringevano a prelevare denaro contante mentre in altri casi le vittime, sotto costante minaccia, mettevano assieme oggetti di valore pur di non subire ritorsioni. E’ questo l’inquietante quadro emerso ai Castelli Romani a seguito di alcune indagini portate avanti dai Carabinieri di Castel Gandolfo: e in tre adesso sono finiti in manette.
I finti appuntamenti ai Castelli con l’App di incontri
Le vittime hanno denunciato che, dopo essere state adescate attraverso un’applicazione di incontri, venivano fatte salire a bordo di una macchina e condotte in luoghi appartati. Qui, dal sedile posteriore e dal bagagliaio, comparivano altri due uomini che bloccavano le vittime, le derubavano di quanto in possesso, per poi abbandonarle per strada e darsi alla fuga. In un’occasione invece un uomo è stato accompagnato presso uno sportello ATM e costretto a prelevare del denaro da consegnare ai malviventi, in un altro caso, invece, un uomo è stato riaccompagnato a casa per prendere, sotto minaccia, alcuni oggetti di valore.
Arrestati tre italiani per rapina ed estorsione
Acquisite allora le prime denunce all’inizio del mese di marzo 2023, i Carabinieri della Compagnia di Castel Gandolfo, dopo un’immediata ed articolata attività di indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Velletri, hanno dato esecuzione ad un provvedimento di fermo, emesso dal PM, nei confronti di tre uomini ventenni di Perugia, perché gravemente indiziati dei reati di rapina ed estorsione. Le indagini condotte dai Carabinieri di Castel Gandolfo si sono sviluppate attraverso le testimonianze delle persone informate sui fatti, l’analisi di innumerevoli sistemi di videosorveglianza ed il tracciamento delle persone fermate. Il solido quadro indiziario acquisito dai Carabinieri ha permesso alla Procura della Repubblica di Velletri di emettere il fermo nei confronti dei tre uomini indiziati di essere particolarmente pericolosi sia per le circostanze dei fatti che per le modalità delle azioni subite dalle vittime, compiute di notte, in gruppo, in luoghi appartati e nei confronti di vittime vulnerabili. I tre sono stati fermati a Perugia con il supporto dei Carabinieri locali.
Le indagini
Nel corso dell’udienza di fronte al Gip del Tribunale di Perugia, i tre uomini hanno ammesso le loro responsabilità ed è stata emessa un’ordinanza che dispone per loro la misura cautelare degli arresti domiciliari. Nel proseguo delle investigazioni i Carabinieri potranno avvalersi anche della collaborazione di personale specializzato della Sezione Atti Persecutori del Raggruppamento Investigazioni Scientifiche Carabinieri di Roma, per sentire le vittime e fornire loro la necessaria assistenza. Ora si continua ad indagare, infatti, per verificare la responsabilità dei tre fermati in ordine ad eventuali altri analoghi episodi.
Aggressioni alle stazioni di Milano e Roma, rapine e furti finiscono a coltellate: 6 feriti