Lo aveva accoltellato in preda a una furia incontrollabile ferendolo gravemente. Ma adesso, a seguito della morte di Consiglio Di Guglielmo, l’aggressore, un 23enne già conosciuto dalle forze dell’ordine, deve rispondere dell’accusa di omicidio. Il ragazzo aveva assalito Di Guglielmo, compagno della madre, con un coltello, ferendolo al torace. Ma la colluttazione tra i due aveva avuto inizio ancora prima, perché la vittima presentava anche delle tumefazioni anche sul volto, come se avesse ricevuto dei pugni. I fatti risalgono allo scorso 1° maggio, a Ciampino. Sul posto, chiamati dai vicini allarmati dalle urla, erano arrivati i carabinieri.
Il 23enne era stato inizialmente arrestato per tentato omicidio e resistenza a pubblico ufficiale. Il giovane, infatti, aveva provato a impedire l’accesso nell’appartamento ai militari. Il decesso dell’uomo, avvenuto il 13 luglio a causa delle ferite riportate, ha aggravato la sua posizione.
La lite e le coltellate
I due avevano litigato per futili motivi e, secondo le ricostruzioni scientifiche, la lite sarebbe culminata con un’aggressione da parte del 23enne che dapprima avrebbe colpito Di Guglielmo – ritenuto vicino per ragioni di parentela, al Clan dei Casamonica – in testa con un vaso rotto. Poi lo avrebbe trafitto con più coltellate al collo, al torace e sugli arti. A seguito di accertamenti sul manico del fendente, gli investigatori hanno trovato il Dna del ragazzo.
Il 23enne, trovato anche in possesso di marijuana e materiale per il confezionamento dello stupefacente, era stato arrestato. Già detenuto, il 23enne è ora stato colpito da ulteriore provvedimento conseguente alle risultanze investigative coordinate dalla Procura della Repubblica di Velletri. Sono stati i Carabinieri di Castel Gandolfo a notificare al giovane il provvedimento di arresto per l’omicidio.
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