Roma. Il conducente romano che nella tremenda serata di sabato scorso intorno alle 22.10 ha investito le due turiste belghe sulla A24 in direzione L’Aquila, ora, è stato arrestato e accompagnato direttamente in carcere. Loro, le due ragazze rimaste uccise dalla sua auto, quella sera in cui sembrava realizzatosi il sogno di una vita, quello di andare a Roma, volevano fare del bene ed essere d’aiuto: infatti avevano deciso di fermarsi per aiutare alcune persone che erano rimaste ferite in un incidente precedente. Le due ragazze belghe erano scese dall’auto, in prossimità della bretella dell’A24, all’altezza di Tor Cervara, al bivio tra la complanare e la direzione GRA. Qui stavano prestando soccorsi a dei feriti, e sono finite a loro volta travolte da un’auto che le ha uccise sul colpo.
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Jessy e Wibe: uccise mentre soccorrevano dei feriti
Jessy e Wibe, così si chiamavano le giovanissime. Avevano deciso di trascorrere qualche giorno insieme nella Capitale, un viaggio sognato da sempre e pianificato in ogni particolare. Nella serata di sabato scorso, poi, avevano anche affittato un’auto per esplorare i dintorni e stavano viaggiando a bordo del veicolo, quando all’improvviso hanno notato qualcosa di strano. Un incidente. Le ragazze avevano percepito subito che c’erano delle persone in difficoltà ed avevano coraggiosamente deciso di intervenire. Ma il destino non ha morale: sono morte mentre cercavano di aiutare altri feriti. Ma al peggio non c’è mai fine, perché Wibe portava nel grembo anche una piccola vita, spezzata anch’essa dal tremendo accaduto.
I risultati dei test tossicologici ed alcolemici
Stando alle risultanze degli esami tossicologici ed alcolemici, l’uomo che era alla guida, giudicato responsabile della loro morte, era ubriaco e sotto effetto di stupefacenti. Inoltre, aveva dei precedenti penali alle spalle: dopo l’impatto, stando alla ricostruzione ufficiale, l’uomo aveva abbandonato il suo veicolo per darsi a piedi alla fuga. Ma poco dopo era stato rintracciato dagli agenti della stradale.