“Abbiamo ricevuto un accesso anomalo sul suo conto”. È il messaggio telefonico che viene inviato a un cliente di banca al quale fa seguito una telefonata di un finto operatore bancario che invita la vittima a seguire le sue indicazioni per risolvere il problema. Ma alla fine la sfortunata vittima del raggiro si trova con 60mila euro in meno sul conto corrente. E stavolta a essere caduta nel tranello non è una persona qualunque, ma la dipendente dell’istituto di credito. Insomma si tratta di un raggiro messo su così bene da trarre in inganno anche chi in banca ci lavora.
Cosa è successo?
Nel caso di specie dopo aver ricevuto un sms e dopo aver seguito le istruzioni del finto operatore, segue le istruzioni che gli vengono fornite e alla fine si accordano per risentirsi il giorno seguente. Ma la mattina dopo, quando il reale dipendente di banca ignara vittima della truffa va a controllare il conto scopre che gli sono stati sottratte decine di migliaia di euro.
A fare le spese di questi raggiri non sono le fasce più deboli, ma professionisti. Il piano è talmente tanto ben congegnato che anche persone più esperte, come un dipendente di banca, ci casca. Si tratta di una truffa che ha preso piede ormai da due anni a questa parte e il presidente dell’Adico, Carlo Garofolini, annuncia l’intenzione di “chiedere il rimborso totale delle cifre sottratte perché tutto ruota intorno alle falle dei sistemi di sicurezza che possono permetter questi clamorosi raggiri”.
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