Se non si fosse inceppata la pistola e non fosse stato fermato Claudio Campiti avrebbe fatto una strage. L’uomo un ex assicuratore di 57 anni è arrivato nel chiosco di via Monte Gilberto a Fidene alle 9 e 30 durante una riunione di condominio e ha iniziato a sparare. Tre le donne morte, altri tre i feriti che sono stati affidati alle cure dei sanitari.
Chi sono i feriti e come stanno
Nicoletta Golisano, Elisabetta Silenzi e Sabina Sperandio sono morte sul colpo, mentre Fabiana De Angelis si trova ricoverata nel reparto di Rianimazione del Sant’Andrea resta in prognosi riservata, le sue condizioni restano critiche; Bruna Martelli ricoverata all’Umberto I versa in migliori condizioni anche se i medici ancora non sciolgono la prognosi; Silvio Paganini è stato anche colui che in un attimo di eroismo o forse anche di ‘incoscienza’ ha trovato il coraggio di disarmare Campiti, le sue condizioni sono buone potrebbe essere dimesso a breve.
L’arma si inceppa e consente ai presenti di fermare la carneficina
L’ex assicuratore è arrivato quando i lavori dell’assemblea erano appena iniziati. I presenti dovevano parlare del consorzio Valleverde a Rieti, vicino al lago del Turano, dove Campiti vive tutto l’anno. È entrato e ha iniziato a sparare contro i presenti, per fortuna ad un certo punto l’arma si è inceppata e ha dato la possibilità di disarmarlo e bloccarlo. In seguito gli investigatori hanno trovato addosso all’uomo un altro caricatore e altri 170 proiettili. Poteva davvero compiere una strage anche se il bilancio dell’aggressione resta estremamente pesante con 3 morti e 3 feriti.
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