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Tre posti insoliti da visitare assolutamente a Roma

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Arco degli Acetari

Roma riserva molti luoghi nascosti, da scoprire come fossero incantati e da preservare nella loro integrità. In alcuni casi sembra di trovarsi in un’epoca diversa, ma proprio perché la Capitale è ricca di storia, miti e leggende, non si finisce mai di conoscerla. Ecco alcuni posti che vi sapranno stupire facendovi innamorare ancora una volta della Città Eterna.

La Scalea del Tamburino e viale Glorioso

A Roma c’è una scalinata molto particolare, che unisce Trastevere alta a quella bassa. Si chiama la Scalea del Tamburino e la sua storia risale al periodo garibaldino. Il nome proviene infatti da un giovane soldato ciociaro, meglio noto come “tamburino”, che su quei gradini si immolò per difendere la Repubblica Romana. 

La scalea del Tamburino è dedicata a Domenico Subiaco, un giovane soldato che donò la sua vita per la Patria. La scalinata che unisce viale Glorioso a via Dandolo, di ben 126 scalini, prende il nome da questo piccolo grande eroe, un contadinello di sedici anni, che si era unito a Garibaldi per essere tra i difensori della Repubblica Romana. 

Il garibaldino morì per mano francese mentre prestava servizio come tamburino del I Reggimento Fanteria. C’è da dire che nonostante Domenico non fosse stato considerato idoneo alla battaglia, poiché troppo basso. comunque fu in prima linea per difendere il suo Paese. 

Targa di viale Glorioso
Targa di viale Glorioso – www.corrieredellacitta.com

Viale Glorioso è famoso però anche per un’altra storia. Sembra infatti che in quel tratto di strada vivessero due mosti sacri del cinema italiano: Sergio Leone ed Ennio Moricone. Il regista e il compositore vivevano uno al palazzo opposto dell’altro e sembra che proprio in questo modo, camminando sulla stessa strada, si siano conosciuti. Non è un caso, infatti, che in questa zona ci sia anche una targa dedicata a Sergio Leone.

Scalea del Tamburino
Scalea del Tamburino – www.corrieredellacitta.com

La Terrazza caffarelli dal Campidoglio

Un’altra veduta poco conosciuta ma estremamente suggestiva si trova in Piazzale Caffarelli 4. L’accesso esterno dalla scalinata del Campidoglio porta infatti all’ultimo piano di uno splendido edificio che ospita i Musei Capitolini: stiamo parlando della Terrazza Caffarelli, tra le viste più belle per godere le meraviglie della Roma antica.

All’interno dello splendido palazzo, Terrazza Caffarelli è una luxury location esclusiva che si apre sulle bellezze artistiche, urbanistiche e architettoniche della Capitale, regalando una delle viste panoramiche più affascinanti di Roma. Da più parti Terrazza Caffarelli è la cornice di una storia senza tempo che si mescola tra scorci suggestivi in cui realizzare eventi dallo stile e dal carattere singolare di rara bellezza.

Terrazza Caffarelli

L’oasi nascosta tra via del Pellegrino e l’arco degli Acetari

Un altro angolo nascosto è quello che si trova a Rione Parione, un cortiletto romano incorniciato da balconcini e da casette che sembrano uscite dal giardino delle fate. L’Arco degli Acetari è una strada che, partendo da via del Pellegrino, finisce in un vicolo cieco. Ma niente paura, una volta arrivati alla fine vi aspetta una vista unica. 

La via deve il proprio nome agli acetari, i venditori di acqua acetosa, che qui avevano un tempo i loro depositi. Gli acetari si ritrovavano in questa strada per vendere la loro merce in giro per Roma e nei mercati, soprattutto in quello di Campo de’ Fiori, situato a pochi metri da questo luogo. L’arco in questione è il cavalcavia tra i palazzi di Via del Pellegrino, da cui questo piccolo spazio si apre. L’essere nascosto e l’aver conservato un aspetto antico e degno di un paesino, rende questo luogo molto ambito per chi ama scattare fotografie e come soggetto per cartoline.

Arco degli Acetari
Il complesso superatao l’Arco degli Acetari, dopo via del Pellegrino – www.corrieredellacitta.com

Su via del Pellegrino, si finisce così in uno slargo medievale dove le tante casette color mattone formano una sorta di piazzetta da presepio, situata allo sbocco dell’Arco degli Acetari. Questa piazzetta è un frammento di una Roma che non c’è più, un angolo di città che non conosce traffico, insegne luminose. Sarebbe bene conservarlo come testimonianza di un passato nemmeno troppo remoto.

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