Triste ritrovamento questa mattina intorno alle ore 8:30 a Torvaianica, all’altezza della spiaggia attrezzata di fronte al chiosco “Le amache”: una grossa tartaruga marina era sul bagnasciuga, apparentemente viva. “Si muoveva – racconta Simone D’Angelo, titolare del chiosco – e questo ci ha tratto in inganno, ma in realtà si trattava del movimento delle onde. Abbiamo chiamato immediatamente la Guardia Costiera e in pochissimo tempo sono arrivati gli uomini della Capitaneria di Porto con il comandante Massimo Costabile”. Con loro è giunto anche il biologo dott. Valerio Manfrini del Centro Studi Cetacei, che ha constatato il decesso della testuggine marina, avvenuto molto di recente: la tartaruga, in perfette condizioni, aveva in una zampa – quella anteriore sinistra – una clip metallica di riconoscimento, messa da biologi marini di Napoli, trovata il 27 Maggio nel Golfo di Gaeta.
La tartaruga, di età approssimativa di 10 anni, era stata arpionata da un amo: trovata dai biologi, era stata portata a Portici, curata e rilasciata nel luogo del ritrovamento. “Quando l’abbiamo rilasciata – spiega Sandra Hochscheid, biologa marina responsabile della stazione marina di Portici, dove la tartaruga era stata curata – era in perfetta salute e non presentava altre ferite. La notizia ci lascia davvero sconcertati e dispiaciuti”.
Presente questa mattina anche la dottoressa Elena Santini della Rete Regionale Recupero Tartarughe “Tartalazio”, che collabora con il Centro Studi Cetacei. Il dott. Manfrini, dopo aver constatato il decesso, ha fatto insieme al veterinario della Asl tutti i rilievi biometrici, il controllo critico dell’esemplare e le fotografie per uso scientifico. Dopo i rilievi, è stato predisposto il trasporto della tartaruga all’IZS Lazio e Toscana grazie a un mezzo della Capitaneria di Porto.
Adesso la carcassa dell’animale, dopo essere stata inizialmente portata negli uffici della Capitaneria di Porto, è stata trasferita nell’Istituto Zooprofilattico di Roma, dove verrà fatto l’esame autoptico per stabilire le cause del decesso.
(foto di Simone D’Angelo)