Sono passati 9 mesi dal giorno in cui l’Italia ha somministrato la prima dose di vaccino; e bene oggi, lunedì 20 settembre, questa immensa campagna vaccinale è arrivata alla terza dose. Da questa mattina, in tutte le Regioni, sono iniziate le iniezioni per chi ha già la doppia dose del vaccino anti Covid.
La fetta di popolazione interessata ammonta circa a 3 milioni di pazienti, tutti fragili, immunocompromessi, medici e persone che lavorano a stretto contatto con persone più deboli. Per molti di loro la vaccinazione sarà a ‘chiamata’: direttamente dalla Asl o dall’ospedale che li ha in cura; altri invece dovranno prenotarsi o saranno convocati dal medico di famiglia.
Terza dose, il caso Israele: positività ridotta dell’84%
Israele è stato il primo Paese a somministrare e a verificare l’efficacia della terza dose. Stando quanto riportano i dati del mese di settembre la positività al Coronavirus è crollata dell’84%. I numeri sono frutto della ricerca coordinata da Weinberger proprio sulle cifre raccolte dai Maccabi healthcare service.
Da questi si evince che chi ha ricevuto la terza dose (di Pfizer) ha ridotto il rischio di infezione dal 48% al 68% da una settimana a 13 giorni dopo l’infezione; rispetto a coloro che sono coperti con la doppia dose. Ma non è tutto: la protezione è aumentata e ha ridotto il tasso di positività dal 70% all’84% in sole due settimane.
Terza dose: chi dovrà farla in Italia, con quale siero
In Italia, dove i dubbi delle persone sono ancora tanti, per il momento la terza dose è riservata ad una piccola porzione della popolazione. Parliamo in totale di 10 categorie e, più nello specifico, di 10 patologie/condizioni:
- trapianto di organo solido in terapia immunosoprressiva
- trapianto di cellule staminali ematopoietiche
- attesa di trapianto d’organo
- terapia a base di cellule T
- patologia oncologica
- immunodeficienze primitive
- immunodeficienze secondarie
- dialisi e insufficienza renale cronica grave
- pregressa splenectomia
- Aids
La terza dose si riceverà solo ed esclusivamente con uno dei due vaccini a mRna autorizzati: Pfizer per i soggetti d’età uguale o superiore a 12 anni, Moderna per tutti gli over 18. La somministrazione deve avvenire dopo almeno 28 giorni dall’ultima dose.