Un terremoto devastante, che ha colpito una vasta zona tra Turchia e Siria la notte scorsa. Un bilancio terribile che nelle ultime ore è salito ad almeno 1.358 morti. Questo quanto emerge dai conteggi nei due rispettivi Paesi colpiti dal cataclisma. Scosse da 7.8 magnitudo di potenza che hanno fatto tremare la terra, fatalmente. I morti potrebbero aumentare nelle prossime ore, in quanto si tratta di dati provvisori.
Terremoto tra Turchia e Siria, oltre 200 i morti: rientrata l’allerta maremoto in Italia
Terremoto devastante tra Turchia e Siria: 1.358 morti al momento
Nel dettaglio, finora in Turchia si registrano almeno 912 vittime mentre in Siria un totale di almeno 446 tra zone controllate dal governo (326) e aree controllate dai ribelli (oltre 120). Il dottor Haluk Özener, direttore dell’osservatorio Kandilli e istituto di ricerca sui terremoti, come riporta la Bbc in lingua turca, ha dichiarato: “Stiamo affrontando il più grande terremoto che abbiamo visto in 24 anni in questa regione. Finora si sono verificate 100 scosse di assestamento. Circa 53 di loro sono più di 4 gradi (sulla scala Richter). Sette di loro sono più di 5 gradi. Possiamo dire che questi terremoti continueranno nei prossimi giorni”.
Edifici distrutti, persone intrappolate sotto le macerie
Lo stato d’emergenza è totalizzante, ed è stato dichiarato anche dalla ong di protezione civile siriana White Helmets (Caschi Bianchi) che, contestualmente, ha lanciato un appello rivolto a tutte le organizzazioni mondiali ed umanitarie affinché possano rapidamente intervenire con aiuti tangibili. Come riportano anche le fonti locali, il sisma sarebbe avvenuto alle 4:17 del mattino (le 2:17 ora italiana) e ha avuto il suo epicentro nei pressi di Gaziantep, una città che si trova nel sud est della Turchia a una cinquantina di chilometri dal confine siriano. Gli edifici, a centinaia, sono stati completamente distrutti e travolti dal sisma. Oltre alle abitazioni civili, anche la Chiesa dell’Annunciazione di Iskenderun è quasi completamente crollata. Il castello di Gaziantep è ridotto ad un cumulo di polvere, la struttura risaliva all’epoca romana, costruita nel terzo secolo. I soccorsi continuano con grande tenacia e sofferenza, moltissime persone sono ancora sotto le macerie, intrappolate dai detriti e in pericolo di vita.
Guerra, le navi russe nel Mediterraneo: ecco cosa sta succedendo