Tentata truffa ai danni della Zecca di Stato: Antifrode sventa colpo degli hacker per una somma di 3 milioni d’euro.
Un audace attacco informatico da parte di pirati che si sono fatti passare per fornitori di tondini ha messo a repentaglio 3 milioni di euro presso la Zecca dello Stato. Gli hacker, specializzati in truffe denominate “Business Email Compromise” (BEC), hanno infiltrato una conversazione tra la Zecca e un fornitore di materiale per la produzione di monete, con l’intenzione di fare una maxi truffa.
La tentata truffa ai danni della Zecca di Stato
La truffa ha avuto inizio quando gli hacker, impersonando il fornitore legittimo, hanno inviato una mail apparentemente autentica. Nella comunicazione, hanno fornito un nuovo numero di conto corrente, dichiarando che i pagamenti dovevano essere effettuati su quest’ultimo anziché sul precedente. Purtroppo, la Zecca ha abboccato all’esca e ha eseguito il pagamento di 3 milioni di euro sul nuovo IBAN fornito nella mail fraudolenta.
Il tentativo di attacco alla Zecca di Stato
L’allarme è scattato il 26 maggio, quando la Zecca si è resa conto di essere stata truffata. Fortunatamente, non tutto è andato perduto, grazie all’intervento tempestivo della polizia postale di Roma e del procuratore Maurizio Arcuri, che ora sta indagando sul caso. L’indagine ha rivelato che 2 milioni di euro erano stati bloccati prima di raggiungere il destinatario in Ungheria. Tuttavia, un milione di euro era già stato trasferito e destinato a un conto in Ungheria, facente parte di alcuni prestanome affiliati agli hacker. Per evitare ulteriori danni, Interpol e l’Ufficio Italiano dei Cambi (Uif) della Banca d’Italia sono stati coinvolti immediatamente.
Le perdite alla Zecca di Stato per la truffa
Grazie alla pronta azione delle autorità, solo 50.000 euro sono andati irrimediabilmente perduti, mentre i restanti 950.000 euro sono stati congelati e presto saranno restituiti alla Zecca. L’incidente è stato classificato come un attacco BEC, una truffa sofisticata finalizzata a compromettere le email aziendali per ingannare le aziende e indurle a effettuare pagamenti fraudolenti. L’FBI negli Stati Uniti ha segnalato che le truffe BEC superano spesso in quantità il denaro sottratto attraverso attacchi ransomware. In questo caso, la Zecca è riuscita a sventare il colpo, dimostrando l’efficacia delle misure antifrode informatiche adottate. In conclusione, nonostante l’inizio spettacolare dell’attacco informatico alla Zecca dello Stato, l’intervento rapido delle autorità ha permesso di recuperare la maggior parte dei fondi e ha scongiurato un potenziale disastro finanziario.