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Tentano di ammazzarsi a vicenda in una lite senza esclusione di colpi: entrambi arrestati

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ardea

Colpi di mazza e di roncola, ma anche un investimento con l’autocarro: i due litiganti hanno provato davvero di tutto per farsi fuori uno con l’altro.

Per questo, i Carabinieri della Stazione di Vicovaro coordinati dalla Compagnia Carabinieri di Tivoli e sotto l’egida della Procura della Repubblica di Tivoli hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di due persone, D.U. di 65 anni e F. A. di 50 anni, ritenuti responsabili del reato di tentato omicidio premeditato e lesioni aggravate.

I due uomini, infatti, entrambi già noti alle forze dell’ordine, nella tarda mattinata dello scorso 8 marzo, nel comune di Vicovaro, si sono aggrediti a vicenda a seguito di pregressi dissidi, provocandosi gravissime ferite.

La violenta colluttazione, scaturita nel bel mezzo del paese e davanti a numerosi testimoni, ha visto il più grande dei due aggredire l’avversario colpendolo alla testa con una mazza. Successivamente il più giovane, nonostante ferito, si è posto alla guida del proprio autocarro e ha investito il 65enne. Non pago, lo ha anche ulteriormente colpito alla testa con una roncola, provocandogli gravissime lesioni lacero contuse.

Il Giudice per le indagini preliminari, concordando in toto con l’impianto accusatorio della Procura della Repubblica, ha scritto nell’ordinanza restrittiva che entrambe le azioni erano aggravate sia dalla premeditazione che dai “futili motivi” ed ambedue le condotte erano “dirette in modo non equivoco a cagionare il decesso“ dei litiganti, ragion per cui la grave accusa di tentato omicidio.

Dopo la violentissima lite i due, gravemente feriti, venivano trasportati a mezzo ambulanza presso il pronto soccorso dell’ospedale di Tivoli, dove il 65enne è stato sottoposto ad immediato intervento chirurgico, ricevendo una prima prognosi di 60 giorni. Il 50enne, invece, veniva subito trasferito presso l’ospedale Umberto I di Roma.

Ad entrambi è stato notificato il provvedimento restrittivo che li vede accusati vicendevolmente dei gravi fatti reato e per i quali, appunto, saranno ristretti in carcere a disposizione dell’autorità giudiziaria.  

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