Igli Tare ha detto definitivamente addio alla Lazio. L’ex Direttore Sportivo ha deciso di fare un passo indietro, considerato come ormai da tempo era finito nel ciclone della polemica per i rapporti logori con la squadra. I problemi sono nati con l’arrivo di mister Sarri, che ha chiesto fin dal primo giorno una squadra competitiva in Italia e soprattutto in grado di portare risultati nelle competizioni europee.
Tare lascia la Lazio
L’ex attaccante biancoceleste, da pupillo del patron Claudio Lotito insieme all’ex allenatore Simone Inzaghi, è diventato il bersaglio dei mercati “poco idilliaci” della formazione. Sua l’intuizione di portare a Roma volti come Sergej Milinković-Savić, Luis Alberto e Felipe Anderson. Ma il suo pugno anche dietro l’arrivo di giocatori di gran lunga sopravvalutati, come dimostrò l’arrivo nella Capitale di Vedat Muriqi, l’ex portiere Thomas Strakosha o l’attuale Luís Maximiano. Il DS ha fatto sempre formazioni per sopravvivere, magari vincere una Coppa Italia o una Supercoppa Italiana. Ma sotto la sua gestione, mai c’è stata la sensazione di un salto di qualità per conquistare lo Scudetto.
Il DS lascia Formello dopo 18 anni
È stato difficile il divorzio tra Igli Tare e la Lazio, in una separazione che, come tutte le cose, si porterà dietro numerose polemiche. Nel suo, Tare potrà dire che dal 2009 ha portato giocatori sconosciuti al vertice. Calciatori che, eccetto poche eccezioni, più di un campionato modesto non potevano garantire. Buone doti da scout sportivo, ma non quello che sarebbe servito a una Lazio che deve guardare ai grandi obiettivi: la vittoria dello Scudetto e soprattutto ritornare sulle vette d’Europa. Vero, c’è stato il portafoglio di Lotito sempre chiuso a determinate trattative, ma oggi l’ex DS esce dalla società come una “Yes man” che non ha mai criticato l’operato del proprio Presidente.
Le parole di Tare per lasciare la Lazio
In una nota pubblica, l’ex dirigente biancoceleste racconta: “Dopo 18 anni la mia bellissima esperienza da direttore sportivo della S.S. Lazio terminerà. È da tempo che ho maturato questa scelta, ma ho aspettato per il bene della Lazio di raggiungere il traguardo della Champions League, consapevole di aver costruito una squadra forte, con calciatori straordinari predisposti per ottenere questo obiettivo. È stata una lunga e intensa avventura fatta di gioie, sconfitte e di trofei. Non smetterò mai di ringraziare il presidente Lotito per l’opportunità che mi ha dato, i tifosi biancocelesti che mi sono entrati nel cuore, il club con tutti i suoi componenti, i calciatori, lo staff e tutti coloro i quali mi sono stati vicino in questo percorso. Un ringraziamento speciale soprattutto alla mia famiglia che mi è rimasta sempre accanto”.