Ha tenuto tutti con il fiato sospeso, facendo pensare che si volesse suicidare. In tanti, allarmati, si sono rivolti al NUE 112. Uno degli automobilisti di passaggio ha immediatamente chiamato i soccorsi, telefonando alla più vicina caserma dei carabinieri, quella di Carate Brianza. L’uomo, impaurito, ha raccontato che una persona era in bilico sul cavalcavia lungo la Strada Statale 36 del Lago di Como e dello Spluga e sembrava si stesse gettando da un momento all’altro.
Suicidio… apparente
E’ accaduto nella serata di ieri, 30 dicembre, intorno alle ore 20:45. L’uomo, un ragazzo di 20, era effettivamente in bilico sul cavalcavia e rischiava di cadere sulla strada, rimanendo investito dalle auto in transito. Sul posto sono arrivati in pochissimo tempo i carabinieri, che hanno bloccato la strada al traffico veicolare in attesa dei soccorsi. Successivamente sono giunti i vigili del fuoco, un’ambulanza, un’auto medica e la polizia stradale. In più, anche un negoziatore, per convincere il ragazzo a compiere gesti estremi. Ma, non appena sono iniziate le operazioni di salvataggio, ecco la scoperta.
La vita in diretta social
Il giovane in realtà non aveva nessuna intenzione di uccidersi. Aveva in mano uno smartphone e stava riprendendo tutto. Solo che si trovava in stato leggermente confusionario, rideva e fumava una sigaretta. Si reggeva al cavalcavia con una sola mano, rischiando di cadere. I militari gli hanno quindi detto di scendere, ma il ragazzo ha risposto che non voleva farlo. Le trattative sono andate avanti per oltre un’ora, con la strada che restava chiusa al traffico.
Il selfie con i suoi salvatori
Solo dopo una lunga opera di convincimento il giovane ha deciso di “arrendersi”. I vigili del fuoco sono riusciti ad avvicinarsi, con molta cautela, con l’autoscala, e a metterlo in salvo. Il ragazzo, in cambio, ha voluto fare un selfie con i vigili del fuoco mentre scendeva dalla scala. Appena sceso, però, per il 20enne una brutta sorpresa: verrà denunciato per procurato allarme.
Una volta a terra, il 20enne è stato controllato dal personale sanitario, che lo ha successivamente trasportato in ospedale. Lì sono stati effettuati i controlli di rito, poi il ragazzo è tornato a casa. I carabinieri hanno accertato che non si trattava affatto di un tentativo di suicidio, ma di un’azione dimostrativa. Quello che voleva fare, infatti, era un video da mettere sui social. Da qui la denuncia per procurato allarme.
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