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Suicidio assistito, il secondo caso in Italia: 78enne malata oncologica mette fine alla sua vita

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Suicidio Assistito

Ha terminato la sua vita una signora Camilla (nome di fantasia), una donna 78enne e affetta da una malattia oncologica. I medici le hanno consentito il suicidio assistito, in una soluzione che si è rivelata il secondo caso effettuato sul suolo dello della Regione Veneto. La donna, che versava in gravi condizioni e considerata terminale, è spirata nella giornata di ieri, domenica 23 luglio. 

Il secondo caso di suicidio assistito in Veneto

Secondo caso in Veneto, ma anche in Italia. La donna, che viveva atroci sofferenze per la propria malattia, ha deciso di porre fine alla propria esistenza in maniera volontaria. Una soluzione possibile nel nostro Paese ma al contempo molto complessa da ottenere, considerato come il malato deve soddisfare determinate condizioni per rendere l’azione completamente legale. 

La scelta di morire per non soffrire più

A raccontare l’episodio, è stata l’Associazione Luca Coscioni, da sempre molto vicina alle tematiche dell’autanasia e il suicidio assistito nei casi delle persone gravemente malate: “In questo momento il nostro pensiero va alla famiglia di Camilla, al marito, vicino a lei fino all’ultimo istante – così Filomena Gallo e Marco Cappato, Segretaria Nazionale e Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni – Anche se Camilla ha dovuto attendere alcuni mesi, ha scelto di procedere in Italia per avere accanto la sua amata famiglia e sentirsi libera nel suo Paese.

Proseguono Gallo e Cappato: “Le è stata risparmiata – fa sapere ancora l’associazione – una fine che non avrebbe voluto, grazie alle regole stabilite dalla Consulta e grazie alla correttezza e all’umanità del sistema sanitario veneto e delle istituzioni regionali presiedute da Luca Zaia”.

Le ultime parole della donna, prima di morire

Prima di spegnersi, Camilla ha trovato il tempo di esprimere le sue ultime parole su carta, dedicandole all’Associazione Luca Coscioni: “La vita è bella, ma solo se siamo liberi. E io lo sono stata fino alla fine. Grazie”.

 

 

 

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