Latina. La storia raccontata davanti al Gup del Tribunale da parte di D.D.M., il romeno di 31 anni accusato di aver violentato la sera del 3 maggio scorso una minore in un sito dismesso a Latina Scalo, è completamente diversa. Anzi, è una storia capovolta: nessun sequestro di persona, dice lui, nessuna violenza sessuale perché la ragazza era consenziente.
Stupro di Latina: la versione del 31enne romeno
La vicenda era stata denunciata dai due giovani che la sera del 3 maggio si erano appartati in uno ex zuccherificio nell’area industriale di Latina Scalo. La versione presentata dall’accusato, però, ha altri toni, che respingono tutte le accuse a suo carico. Secondo il 31enne, quella sera avrebbe incontrato i due in quell’impianto in cui aveva allestito il suo riparo di fortuna, e all’interno del quale stava consumando la sua dose di crack. Dopo l’incontro con i due, racconta l’uomo, avrebbe sferrato un pugno al diciottenne solamente per difendere la ragazza: il giovane, stando al suo racconto, voleva che lo si accompagnasse a cercare dell’hashish. La ragazza si sarebbe rifiutata, e lui quindi le avrebbe sferrato uno schiaffo. D.D.M. smentisce anche l’accusa di aver rapito la minorenne. Dice che si erano allontanati insieme dopo quella lite all’inizio, per andare in cerca di droga a Cisterna di Latina.
Un rapporto sessuale consenziente secondo l’uomo
Dopo aver trovato la mercanzia, poi, di nuovo in auto per appartarsi nelle campagne tra Cisterna e Latina: qui avrebbero consumato un rapporto sessuale. Per la ragazza è uno stupro, per l’uomo era consenziente. Secondo quanto riferito dal 31enne romeno, durante tutto questo arco di tempo, addirittura nei confronti della ragazza sarebbero partite almeno nove chiamate senza risposta. Le prime dal giovane che era con lei rimasto nello zuccherificio, le altre dai genitori e dalla Questura stessa, e in entrambi i casi avrebbe riferito di stare bene. Per il momento, il giudice si è riservato di decidere definitivamente sulla conferma dell’arresto. Con ogni probabilità si opterà per la custodia cautelare in carcere dell’indagato.