Un uomo di 28 anni di nazionalità nigeriana è di nuovo imputato davanti al Tribunale capitolino con l’accusa di aver stuprato una donna. Il fattaccio si è consumato a luglio 2020, intorno alle 8.30 del mattino. La donna stava portando a spasso il cane a Tor Marancia. Lo ha riportato l’edizione online odierna de Il Messaggero.
Roma, spaccio di famiglia: mamma e due figli in arresto a Tor Marancia
Paura nel parco di Tor Marancia
La donna, 40 anni, ha implorato l’imputato di non farle altro male dopo lo stupro, arrivando a dargli 7 euro per essere lasciata sola. L’uomo, che le aveva mostrato un coltello lungo 15 centimetri, ha preso i soldi e poi si è dileguato.
La testimonianza della donna
“Mi ha aggredito alle spalle e mi ha buttato a terra. Ha iniziato a spogliarmi e palpeggiarmi nelle parti intime. Per fortuna, avendo fatto yoga, sono riuscita a contrarre i muscoli delle gambe e ad evitare il peggio. Mi ha picchiato e rubato il cellulare”, ha detto la vittima. “Stavo con i miei due cani: uno si è messa a piangere per la paura, l’altro è scappato. Da buona canara, appena mi sono ripresa, l’ho cercato disperatamente per tutto il parco. Se non fosse intervenuto il mio amico, o se mi fossi inoltrata nel boschetto, non so come sarebbe andata a finire”.
Le parole dell’uomo che ha salvato la vittima a Tor Marancia
L’uomo che ha salvato la donna è stato sentito in aula: “Quella mattina stavo facendo un giro nel parco di Tor Marancia con il mio cane, quando ho notato un personaggio sospetto: aveva il cappucci calato sulla testa, un giubbotto grigio, una sciarpa a scacchi neri e bianchi, i pantaloni della tuta scuri”.
“Dopo aver percorso il solito sentiero, una sorta di budello, l’ho rincontrato mentre stava per terra, sdraiato addosso a una donna che successivamente ho riconosciuto essere Adelaide (nome di fantasia, ndr). Lei strillava. Io ho corso verso di loro, ma lui, quando mi ha visto, è scappato – ha spiegato il teste – A quel punto ho prestato soccorso alla signora, che aveva una delle due gambe dei pantaloni calati. Le usciva il sangue dalla bocca e aveva un occhio nero. Dopo averla aiutata a rivestirsi, siamo andati alla ricerca di uno dei suoi cani. Alla fine l’ho accompagnata al pronto soccorso. Sono un padre di famiglia e ancora oggi, ripensando a quei momenti, mi sento male”.