Un’altra volpe investita ed uccisa a Villa Pamphili. La foto del corpicino senza vita rannicchiato sul selciato in posizione fetale – come se dormisse – è stata scattata alle 7.30 da una donna di passaggio sulla via Olimpica e subito postata su Facebook.
E’ la seconda in soli tre giorni. Ieri l’altro aveva cessato di vivere l’amato Cedro, chiamato così perché rinvenuto nel Giardino dei Cedrati. Purtroppo però l ‘esemplare, di circa tre anni – prontamente soccorso dai volontari dell’Associazione per Villa Pamphili e dalla Polizia Locale e ricoverata d’urgenza presso il Centro di recupero Fauna Selvatica della Lipu – aveva subito un brutto colpo. E non ce l’ha fatta.
Nel maggio scorso toccò a Giglio, che da oltre un anno viveva tranquillo e perfettamente integrato nei prati del gioiello naturalistico e storico della Città eterna . E dove pare avesse incontrato l’amore, Olimpia – affettuosa e socievole – che è da tempo considerata la mascotte della villa.
Questa volta la fatalità non era rappresentata da un’auto di passaggio ma dall’incontro con un cane di grossa taglia lasciato incautamente libero di gironzolare per il parco.
Aveva intenerito molti cuori il ritrovamento – tre mesi dopo – alla fine di agosto, di una cucciolata verosimilmente frutto dell’amore sbocciato tra Olimpia e Giglio.
Da anni le volpi sono diventate una presenza familiare in molte zone della città e diversi esemplari hanno trovato la loro casa all’interno di Villa Pamphilj. Dimostrando di preferire sempre più ambienti antropici al loro habitat naturale: boschi e montagne. Con tutti i rischi e pericoli che ne derivano.
“I piani di contenimento e di gestione della fauna selvatica sono sempre a danno degli animali – dichiara Loredana Pronio Delegata del Sindaco di Roma al Benessere degli Animali. Per questo chi li indica come unica soluzione non mi trova d’accordo. La priorità – sottolinea la Pronio – è piuttosto quella di rimettere a posto il naturale ordine delle cose e la catena alimentare che l’abbattimento sconsiderato di alcune specie sta sconvolgendo completamente. E di creare per la fauna selvatica ambienti idonei”.
Il progetto di progressiva trasformazione del Bioparco di Roma che avrebbe dovuto dare finalmente spazio alla fauna selvatica e che era parte integrante del programma elettorale della attuale giunta capitolina, sembra essere stato completamente dimenticato, secondo la Delegata del Sindaco
Una valida alternativa poteva essere costituita dall’utilizzo della tenuta di Castel di Guido. Ma ad oggi – secondo la Pronio – tutte queste iniziattive sono rimaste lettera morta.
“MI chiedo a questo punto – conclude polemicamente e senza mezzi termini la Pronio quali competenze abbia lo stesso Assessore all’Ambiente del Comune di Roma , la signora Laura Fiorini. Io vedo solo immobilismo”.
Rosanna Sabella