Vaccini, anticorpi monoclonali e ora anche uno spray nasale anti-contagio che sarebbe prezioso per combattere le varianti del Coronavirus. E’ questa l’ultima “scoperta” messa a punto da Matteo Porotto e Anne Moscona della Columbia University: stando allo studio pubblicato su Science il 17 febbraio, questo antivirale a base di lipopeptidi sarebbe in grado di fermare la trasmissione del virus nei furetti.
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Spray nasale anti-Covid: lo studio
Il nuovo studio, fatto in collaborazione con Rory de Vries e Rik de Swart dell’Erasmus University Medical Center nei Paesi Bassi, ha preso in esame proprio i furetti perché hanno i polmoni molto simili agli esseri umani. Lo spray è stato somministrato a 6 furetti, dopodiché gli animali trattati sono entrati in contatto con coppie di furetti controllo, sulle quali è stato usato uno spray nasale salino e con un furetto infettato.
Funzionerà anche sull’uomo? La speranza di tutti è quella che la stessa cosa accada con gli esseri umani. Sarebbe una svolta anche perché i lipopetidi non costano, resistono a lungo e non hanno bisogno di una refrigerazione per la conservazione.
“Il nuovo lipopeptide nasale potrebbe essere l’ideale per arrestare la diffusione di COVID negli Stati Uniti e nel mondo; il composto trasportabile e stabile potrebbe essere particolarmente importante nelle popolazioni rurali, a basso reddito e difficili da raggiungere”.
New study by @mosconaporotto and collaborators: A nasal antiviral blocked transmission of SARS-CoV-2 in ferrets, suggesting the nasal spray also may prevent infection in people exposed to the new coronavirus, including recent variants @Columbia https://t.co/ZVhhK3JtE6
— Columbia Medicine (@ColumbiaMed) February 17, 2021
Spray nasale anti-Covid: cos’è e come funziona
Questo spray nasale, a quanto pare facile da somministrare, sembrerebbe funzionare anche contro le varianti del virus e, come spiegano Porotto e Moscona, potrebbe essere usato da tutte quelle persone che non possono essere vaccinate. La protezione sembrerebbe essere di 24 ore.
Dall’esperimento svolto sui furetti, è stato notato come nessun animale trattato con l’antivirale abbia preso il Covid, seppur a contatto con l’altro animale infetto. Anzi. La loro carica virale era esattamente zero, mentre tutti gli animali di controllo erano altamente infetti.
E la protezione contro le varianti? Gli scienziati hanno testato il loro prodotto su cellule infette con una serie di varianti, tra cui quella inglese e quella sudafricana: “I lipopeptidi – si legge nello studio – agiscono impedendo a un virus di fondersi con la membrana cellulare del suo ospite, un passaggio necessario che avvolge i virus, incluso SARS-CoV-2, utilizzato per infettare le cellule. Per fondersi, il nuovo coronavirus dispiega la sua proteina Spike prima di contrarsi in un fascio compatto che guida la fusione. Il composto progettato da Moscona e Porotto riconosce lo Spike SARS-CoV-2, si incunea nella regione spiegata e impedisce alla proteina Spike di adottare la forma compatta necessaria per la fusione”.
Spray nasale e vaccino
Moscona e Porotto spiegano, come si legge nello studio, che questi peptidi possono essere utilizzati in qualsiasi situazione. “Anche in uno scenario ideale con ampi segmenti della popolazione vaccinata – e con piena fiducia e rispetto delle procedure di vaccinazione – questi antivirali costituiranno un importante complemento per proteggere gli individui e controllare la trasmissione”, affermano i due ricercatori.