Controllavano il lavoro dei dipendenti attraverso delle videocamere. Senza però averne l’autorizzazione. Il loro timore era non solo che svolgessero male i loro compiti, ma anche che sottraessero qualcosa, dalla merce al denaro. Un rapporto, quello tra i titolari dei minimarket e i lavoratori, di certo non basato sulla fiducia. Ma tale diffidenza è costata cara ai gestori dei due negozi di Roma, in viale Caduti della Guerra di Liberazione, a Spinaceto.
Chiusi… per sfiducia
Si tratta di due diversi minimarket, entrambi gestiti da cittadini del Bangladesh, scoperti attraverso un servizio straordinario di controllo del quartiere, finalizzato ad accertare eventuali irregolarità nella gestione degli esercizi commerciali dagli agenti della Polizia di Stato del locale Commissariato e dal personale dell’Istituto Nazionale del Lavoro.
I poliziotti, insieme agli incaricati dell’INAIL, al termine dei controlli hanno emesso due provvedimenti di sospensione delle attività imprenditoriale nei confronti dei titolari dei minimarket. In entrambi i casi, infatti, gli agenti del Settore Polizia Amministrativa del commissariato Spinaceto e gli Ispettori del Lavoro hanno appurato che i titolari avevano omesso di elaborare il documento di valutazione dei rischi. Ma non solo: avevano installato illegittimamente gli impianti di videosorveglianza, con i quali controllavano i loro dipendenti.
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