Spari, incendi, una vera e propria rivolta quella che è avvenuta nella notte nel carcere di Teheran, in Iran. Non un carcere qualsiasi: lì, in quella prigione, ci sono diversi dissidenti, quelli che hanno alzato la voce contro il governo, che hanno cercato di protestare. E che non ci sono riusciti. Lì, dietro quelle sbarre, ci sarebbe anche Alessia Piperno, la 30enne romana che da più di una settimana si trova rinchiusa nella prigione di Evin.
La rivolta nel carcere di Evin in Iran
Un grosso incendio è divampato nella prigione di Evin, dopo la rivolta di alcuni detenuti della sezione 7 del carcere. Prima gli spari, poi le fiamme e le urla, con la Polizia che avrebbe tentato di fermare i dissidenti con gas lacrimogeni. Secondo l’agenzia di stampa Irna, che fa riferimento a un altro funzionario della sicurezza, al momento la situazione sembra essere sotto controllo, ma sarebbero almeno 8 i feriti. In ogni caso, l’attenzione dell’Italia è tanta: lì dovrebbe essere rinchiusa anche la romana Alessia Piperno.
The infamous Evin prison in Tehran is on fire. Gunfire heard. This is big. pic.twitter.com/oC0coITH6B
— Frida Ghitis (@FridaGhitis) October 15, 2022
Chi è Alessia Piperno
Alessia Piperno ha 30 anni, è di Roma e da oltre una settimana si trova in carcere a Teheran. La ragazza, che è una viaggiatrice solitaria e cura un blog sul suo account Instagram. è stata fermata dalle autorità locali. Proprio mentre stava festeggiando il suo 30esimo compleanno.
“Tra pochi giorni inizierà il mio settimo anno in viaggio. Eppure quando mi guardo indietro, mi sembra ieri quando caricai il mio primo zaino sulle spalle, per raggiungere la terra dei miei sogni, l’Australia. Al tempo avevo appena compiuto 24 anni, mentre oggi ne compio 30” – aveva scritto Alessia sui social. Poi però qualcosa è successo e la ragazza è finita in prigione. Con quella disperata chiamata ai genitori: poche parole, le lacrime e la paura di restare lì. La speranza è che Alessia possa tornare a casa al più presto. Intanto, gli unici appigli restano i post pubblicati negli ultimi giorni dalla ragazza: forse lì si nasconde qualche indizio per riuscire a venire a capo della vicenda. Il sospetto che i messaggi postati a sostegno delle proteste nel Paese possano aver fornito il pretesto ideale per il fermo è più che un’ipotesi, lì dove ogni voce contro il Governo viene messa a tacere. Con la violenza.