È morto a soli 59 anni Camillo Limatola, sottoufficiale della Marina Italiana, napoletano, deceduto il primo agosto del 2013 a causa di un mesotelioma da esposizione ad amianto. Ora, il tribunale di Roma ha condannato il Ministero della Difesa a risarcire la famiglia del sottoufficiale con un milione e 300mila euro.
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Amianto, sottoufficiale della Marina muore a 59 anni: i fatti
Dipendente della marina dal 1973 al 1978 nella base della Maddalena per poi arrivare a Napoli e poi imbarcato sull’incrociatore Vittorio Veneto, a Limatola venne diagnosticato il mesotelioma nel 2011. La malattia non gli lasciò scampo.
Prima di morire l’uomo ha ottenuto il riconoscimento di vittima del dovere e la liquidazione della speciale elargizione e dei doverosi riconoscimenti ai familiari, a seguito delle numerose diffide del Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto — Ona — presieduto dall‘avvocato Ezio Bonanni, legale della famiglia.
La sentenza
È proprio quest’ultimo a rendere nota la sentenza dell’Ona parlando di una ‘sentenza fondamentale per il riconoscimento anche del danno psicologico sofferto dai familiari delle vittime’. Emessa lo scorso 27 luglio, al suo interno il giudice riconosce la presenza di amianto ‘negli ambienti in cui Limatola ebbe a svolgere servizio a bordo delle navi in cui fu imbarcato’.
‘Anche nella sede della base della Marina Militare di Napoli — si legge ancora nella sentenza — il minerale era stato ampiamente utilizzato, sia in forma compatta che fibrosa, ed anche in questa sede il personale lavorava senza adeguata protezione. La situazione della base di Napoli è stata peraltro confermata dalla documentazione di indagine della Procura della Repubblica di Padova’.