Si è svolta nei giorni scorsi, sulla spiaggia sottostante la Riserva Naturale di Tor Caldara, nel Comune di Anzio (Rm), una campagna di sensibilizzazione sul grave tema dell’inquinamento marino, portata avanti dall’Associazione onlus “ Creature del Mare”.
Un tema delicato e attuale che viene affrontato in questo caso, in modo alternativo attraverso degli scatti fotografici, che ritraggono gli ambientalisti della onlus volti a sensibilizzare i cittadini sul consumo della plastica, che in grandi quantità, finisce nei nostri mari, minacciando la biodiversità marina.
La campagna, rientra nel progetto di monitoraggio scientifico e ecologico “ S.O.S RIFIUTI MARINI”, che l’associazione porta avanti da alcuni anni lungo la costa Laziale, grazie all’impegno volontario dei biologi naturalisti.
Abbiamo scelto la figura della sirena – spiega la biologa Valentina Braccia, presidente della onlus – perché sebbene sia una creatura di fantasia, rappresenta il “legame” tra la vita umana e quella marina. Tutelare il mare significa salvaguardare il nostro futuro sul Pianeta!
I rifiuti di origine plastica costituiscono il 95% dei rifiuti inquinanti le coste e i fondali oceanici.
Ogni anno si stima ne vengano prodotti oltre 300 milioni a livello mondiale, di questi circa 8 milioni vengono riversati in mare, con gravi conseguenza per la flora e fauna marina.
La onlus dall’inizio dell’anno ha effettuato numerose giornate ecologiche, di pulizia manuale delle spiagge nei comuni di Pomezia(Rm), Ardea (Rm) e Anzio(Rm).
Il progetto “S.O.S Rifiuti marini” iniziato nel 2017, prosegue anche attraverso i monitoraggi qualitativi e quantitativi dei macro rifiuti spiaggiati e delle microplastiche, lungo tutta la costa laziale.
Questi monitoraggi rientrano nella Citizen Science, la onlus continua dunque a invitare i cittadini, e le associazioni del Territorio, a inviare segnalazioni tramite l’applicazione free, creata dall’Associazione, al seguente link APP (https://h.theapp.mobi/sosrifiutimarini ).
E’ fondamentale attuare delle strategie e politiche per ridurre la quantità dei rifiuti, che continuano ad avere impatti negativi sugli organsmi marini, sull’economia, sulla salute umana e sul turismo.
La sensibilizzazione e l’educazione ambientale rappresentano la base per il cambiamento.