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SIGMA TAU, LA RABBIA DEI LAVORATORI USB

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Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa dei lavoratori Sigma Tau iscritti al sindacato USB.

“La vertenza Sigma-Tau non si è affatto conclusa: da 10 mesi, infatti, i 569 lavoratori della Sigma-Tau posti in cassa integrazione sono alla mercé di un’azienda che non ha ancora assolutamente posto riparo alla presunta, e mai dimostrata, crisi economica e finanziaria, che non ha presentato un fattivo piano industriale e, fatto ancora più grave, che sta annunciando ulteriori pesanti tagli di personale. Il tutto sempre e solo a danno dei lavoratori, senza che l’azienda abbia apportato modifiche e tagli rilevanti alle sue “attività promozionali” che anzi hanno avuto ulteriore, e sicuramente molto dispendioso, slancio con sponsorizzazioni di eventi sportivi internazionali, congressi, pagine pubblicitarie sulle più importanti riviste e passaggi televisivi sulle maggiori reti ed altro. A fronte di questa situazione artatamente creata dall’azienda con il benestare dei rappresentanti sindacali di CISL, CGIL e UIL, i cui rappresentati sono scaduti dal 2006, a fronte di una legge tuttora vigente e che prevede il decadimento automatico dopo tre anni della stessa rappresentanza. Le tre sigle nazionali nulla hanno fatto a tutela dei lavoratori ed anzi hanno sempre giustificato ed avallato l’operato dell’azienda. I lavoratori hanno più volte denunciato questa grave anomalia e chiesto di andare a nuove elezioni per eleggere i propri rappresentanti, hanno deciso di iscriversi al Sindacato Unitario di Base, il quale ha comunicato all’azienda di voler indire nuove elezioni, come previsto dalla legge e come loro basilare diritto. Ma la scaduta rappresentanza e l’azienda si sono di fatto opposti, con nebulose motivazioni, tra le quali il rimandare le elezioni a“dopo”: perché ora ai lavoratori rimasti in servizio è stata nuovamente ventilata l’ipotesi di nuovi tagli ai posti di lavoro, nuovi sacrifici e, ancora una volta, il tutto con il beneplacito di CGIL, CISL ed UIL. Molto facile “concedere” nuove elezioni DOPO, con pochi sicuri e ben disposti lavoratori che, ob torto collo, dovranno essere grati per essere stati salvati…

La USB aveva messo in conto che la sua entrata non sarebbe piaciuta né all’Azienda né tanto meno all’RSU attuale; proprio per questo ha espletato tutta la pratica per indire le elezioni rispettando alla virgola il regolamento, e dando un mese di tempo all’RSU per arrivare all’indizione di concerto, ma nulla è valso contro la cecità di una RSU ormai aggrappata ad un filo, viste anche le tante defezioni che si sono succedute all’interno delle proprie Organizzazioni Sindacali. Ebbene, i lavoratori ormai sperano che sia finalmente la Magistratura, a cui si sono rivolti, a riportare un briciolo di democrazia e civiltà in Azienda. Sembra lecito, a questo punto, pensare che non sia permesso ai già numerosi iscritti USB entrare nelle trattative che stanno avvenendo tra le tre sigle nazionali e la proprietà, evidentemente per evitare ogni possibile interferenza, che possa mettere in dubbio o solo chiedere legittimi chiarimenti su una situazione finanziaria e sindacale quantomeno anomala.

Il grande statista Andreotti soleva dire che a pensare male si fa peccato, ma ci si indovina!

In questa trattativa si stanno violando tutte le procedure civili, ed il Governo sta permettendo che questo modo di operare si protragga nel tempo, reiterando procedure che vanno contro le leggi vigenti e contro i lavoratori. Ai segretari nazionali di CGIL, CISL e UIL i lavoratori Sigma Tau avevano scritto denunciando che i rappresentanti erano scaduti da anni e che non avevano quindi nessun diritto e delega a tutelare (?) i lavoratori ai tavoli di trattativa, ma niente è stato fatto. Dobbiamo, quindi, ritenere che questa gestione abbia l’imprimatur ai livelli più alti di sindacati che si sono completamente dimenticati di essere al servizio dei lavoratori – che però li mantengono economicamente – ed al servizio del diritto e della civiltà. Intanto Azienda e RSU si preparano ad un’altra ondata di CIGS per presunta crisi, ancora una volta nel silenzio totale e colpevole di chi non sta facendo gli interessi dei lavoratori e dei contribuenti su cui necessariamente si riverseranno i costi di questa assurda cassa integrazione”.

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