Un altro colpo, l’ennesimo, allo sharing di Roma. La compagnia Acciona, che produceva scooter spagnoli, ha deciso di lasciare la Capitale seguendo la politica aziendale intrapresa in precedenza da marchi come Eni coi Piaggio rossi e Obike con le biciclette gialle. La decisione è dipesa dalle condizioni della sicurezza nella Città Eterna, sia sul piano della dimensione stradale che quella cittadina. Come riferiscono i dirigenti dell’azienda: “I costi per i danni ai mezzi sono diventati insostenibili per rimanere nella Capitale italiana”.
La fuga di Acciona da Roma
Ma cos’ha spinto la compagnia spagnola a fuggire dalla Città Eterna? Semplice, una città che sullo sharing è indietro sotto tutti i punti di vista. In primis sulla sicurezza stradale, con i motorini che puntualmente si rompono a contatto con le molteplici buche presenti nel Centro Storico o nelle altre aree capitoline dove girano i mezzi. Costi di manutenzione che sono diventati insostenibili, con l’azienda che ha palesato come “non sia più conveniente offrire un servizio a Roma. Stessa cosa vale anche per la città di Milano, dove viviamo problemi analoghi a questa Città”.
Ladri a caccia di pezzi dei motorini da sharing
Ma i problemi di Acciona non si fermano qui, almeno per quello che riguarda Roma. La stessa azienda ha sottolineato anche i problemi con le azioni vandaliche che includono al loro interno anche il furto dei pezzi delle motociclette. Qui, i ladri che girano nella Capitale prendono d’assalto questi mezzi per girare la Città, smontandoli e probabilmente rivendendosi le singole parti a qualche mercato nero. Ma non solo: anche motociclette date alle fiamme o nei casi peggiori gettate nel Tevere, in episodi che hanno portato la società a chiudere i rapporti con Roma Capitale, nonostante una tale decisione provocherà dei disagi a quegli utenti abbonati al servizio di Acciona per muoversi nel Centro Storico.