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SEL: POMEZIA AFFOGA NEL DEGRADO

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Dopo la manifestazione svolta in piazza lo scorso 22 ottobre da Sinistra Ecologia e Libertà, che ha mostrato le immagini dello stato ambientale di Pomezia, Antonio Di Lisa, esponente del partito, invia le sue considerazioni.

“La situazione della raccolta dei rifiuti solidi urbani e della raccolta differenziata nel territorio del comune di Pomezia è diventata gravissima e non trova soluzione nonostante il Sindaco, l’Assessore competente e l’intera maggioranza si affannino, di giorno in giorno, a voler tentare di darne una spiegazione. Per questo, e per altre problematiche
relative al degrado generale in cui versa la città,  il Circolo di Sinistra Ecologia e Libertà di Pomezia ha inteso promuovere, il 22 ottobre in Piazza Indipendenza, una
singolare manifestazione di proiezione di filmati e foto a testimonianza della diffusa e sgradevole condizione nella quale vivono i cittadini di Pomezia. Già prima dell’estate il Consigliere di SEL, Alba Rosa, ha depositato un’interrogazione dettagliata al Consiglio Comunale con richiesta di risposta scritta al problema dei RSU alla quale, dopo più di 60 giorni, il Sindaco e l’Assessore all’Ambiente non hanno provveduto. Intanto apprendiamo dalla stampa locale che l’Assessore all’Ambiente Toce si è recato in visita a Salerno per studiare come il problema dei rifiuti è stato efficacemente affrontato in quella città. La crisi sui rifiuti a Pomezia si è manifestata già all’indomani delle elezioni amministrative e le giustificazioni  addotte dall’Amministrazione comunale riguardavano  l’inadempienza da parte della società appaltatrice del servizio e la concomitanza della partenza del servizio di raccolta differenziata nella stagione estiva a Torvaianica. La prima soluzione sarebbe arrivata affiancando e/o sostituendo la società del servizio, la seconda con l’arrivo dell’autunno come da calendario; a tutt’oggi è evidente che non c’è stata soluzione né nell’uno né nell’altro caso. Attendiamo pazientemente le risposte all’interrogazione sui seguenti punti:          
1. se e con quali soggetti il Comune di Pomezia ha stipulato accordi per il conferimento ed il trattamento dei materiali differenziati;          
2. quali siano i dati relativi alle quantità di rifiuti conferiti in maniera indifferenziata in discarica e quelli relativi alla raccolta differenziata, negli ultimi 5 anni;         
3. se l’amministrazione ha verificato le cause del perdurante disservizio nella raccolta dei rifiuti e quali iniziative ha intrapreso o intende intraprendere nei confronti delle società appaltatrici del servizio;          
4. se l’amministrazione ha verificato l’adeguatezza dei mezzi utilizzati effettivamente dalle società appaltatrici del servizio di raccolta dei RRSSUU e la loro conformità a quanto previsto nei relativi capitolati d’appalto del servizio medesimo;         
5. se l’amministrazione ha riscontrato ritardi nell’espletamento del servizio di raccolta dei rifiuti ingombranti, e in caso affermativo quali siano le cause e quali iniziative abbia intrapreso o intenda intraprendere in proposito l’amministrazione;         
6. se a Torvajanica sia stata svolta una campagna informativa sulle modalità di differenziazione dei rifiuti e se a tal fine si sia tenuto conto della presenza in estate di popolazione non stabilmente dimorante e quindi non al corrente delle modalità di raccolta dei rifiuti;         
7. se l’Amministrazione abbia predisposto un programma ad ampio respiro avente ad oggetto l’educazione alla differenziazione dei rifiuti;          
8. quale sia allo stato la situazione debitoria del Comune di Pomezia nei confronti della società Pontina Ambiente e se sia stato articolato un piano di rientro ed in quali termini.

La città e l’intero territorio sono amministrati indegnamente, non soltanto per quanto concerne la raccolta dei rifiuti solidi urbani, ma l’aspetto del decoro urbano, la gestione e manutenzione delle strade, la cura delle aree verdi. Per non essere troppo generici, abbiamo preso in esame la cattiva gestione della  cartellonistica pubblicitaria stradale, delle affissioni abusive di manifesti pubblicitari, di striscioni apposti lungo le recinzioni al margine delle strade e di insegne pubblicitarie sui muri degli edifici storici. Tutto
questo in barba all’art. 23 del codice della strada e al regolamento edilizio che prevedono, sia per le strada urbane sia extraurbane, norme ben precise in merito alle dimensioni e alle distanze minime dalla segnaletica stradale, dagli incroci, dal margine della carreggiata e quant’altro. Prima dello scioglimento del precedente Consiglio Comunale, il consigliere di SEL Mario Borgo Caratti, ha presentato un’interrogazione scritta sulla regolarità delle concessioni di spazi pubblicitari  lungo la Via del Mare (dal 2008 è passata alla gestione del Comune di Pomezia che ne ha fatto richiesta) a cui non ha fatto seguito una risposta esaustiva. Nell’iniziativa del 22 ottobre si è documentato, attraverso video storici e video attuali, che durante il passaggio di gestione della strada dalla Provincia di Roma al Comune, la presenza di tali manufatti è più che raddoppiata nell’ultimo biennio e che gli stessi arrecano un danno enorme al paesaggio e costituiscono un serio pericolo per gli automobilisti in transito. 

La manutenzione che normalmente si effettua lungo le strade si limita esclusivamente alla falciatura delle erbacce, ma non si provvede assolutamente alla raccolta dei rifiuti abbandonati da automobilisti incivili o di residui di manifesti onnipresenti. Le carenze strutturali da un lato e l’incuria ora citata sono state la causa del gravissimo pericolo nel  quale si sono trovati due coniugi di Pomezia intrappolati nella loro auto la scorsa estate nei pressi dell’Hotel Selene durante un temporale. Le alberature lungo le strade sono ostaggio, fino alla loro morte, di corde apposte per sostenere cartelli di vario genere, di chiodi per appendere manifesti o insegne per indicare attività commerciali. 

Non vengono risparmiate nemmeno le facciate dei muri degli edifici storici di Pomezia da parte di gigantesche ed orribili targhe, a vista d’occhio degli stessi vigili urbani, indicanti attività al servizio dei cittadini. Il regolamento edilizio, al Titolo 6 art. 142, prevede il divieto di simili installazioni, oppure a Pomezia il regolamento edilizio esiste solo sulla carta? I giardinetti di Piazza Indipendenza ed i servizi igienici in essi collocati sono completamente abbandonati, forse per convincere i cittadini a desiderare un’altra destinazione?   Quali gravi responsabilità, in merito alle questioni sollevate, attengono al Sindaco, agli Assessori competenti, alla maggioranza in Consiglio Comunale, ai Dirigenti dei diversi Servizi Tecnici?   Certo è sotto gli occhi di tutti, e le foto lo testimoniano, vi sono cittadini incivili i quali approfittando del disservizio mettono in pratica azioni squallide di disfacimento dei propri suppellettili e degli scarti delle proprie attività sui marciapiedi, sui cigli delle strade, negli anfratti più o meno in vista, quando invece potrebbero ricorrere all’isola ecologica. Quali sono state le iniziative e gli strumenti messi in campo dall’Amministrazione comunale, dagli uffici preposti per fronteggiare le attività illegali ed i comportamenti incivili? e quali per promuovere e migliorare il senso civico dei suoi cittadini?

Antonio Di Lisa – Sinistra Ecologia e Libertà Circolo di Pomezia”

 

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