Oltre 200 lavoratori SDA hanno manifestato davanti alla sede di Poste Italiane in viale Europa, a Roma. Il motivo è l’imminente licenziamento di 17 persone dalle filiali di Pomezia e Fiumicino.
La protesta a Roma: ferito un corriere SDA
La protesta è stata indetta dai sindacati Filt Cgil, Ugl e Usb. Doveva essere una manifestazione “silenziosa” e invece è scoppiato il caos tra i duecento presenti. Durante il sit in – durato due giorni – manifestanti e forze dell’ordine si sono scontrati davanti alla sede di Poste Italiane e un corriere è rimasto ferito alla testa.
Secondo la testimonianza di alcuni lavoratori i poliziotti avrebbero fermato la protesta “a colpi di manganellate“. Nel caos un uomo è rimasto ferito, un corriere SDA, che è stato soccorso e trasportato in ospedale.
“Le forze dell’ordine hanno chiuso la strada da entrambi i lati – ha affermato a Il Corriere della Città Massimo Pedretti di USB Logistica -. Mentre veniva chiusa l’entrata del palazzo qualche corriere si è diretto verso un’altra entrata. A quel punto le forze dell’ordine hanno caricato lavoratori, dirigenti sindacali, studenti e studentesse che erano venuti in solidarietà al presidio”.
“Due lavoratori sono stati scaraventati giù dalle scale. Un lavoratore ha preso un colpo di manganello in testa, è svenuto cadendo dalle scale ed è stato portato via in ambulanza”.
I sindacati: “Chiediamo l’annullamento delle procedure di licenziamento”
“Per decenni ci hanno raccontato che la classe operaia non esiste più, ma quando gli operai alzano la testa i padroni si spaventano ancora. Questa mattina oltre 200 corrieri della filiera Sda di Roma hanno spento i furgoni e lasciato a terra migliaia di pacchi per protestare contro la procedura di licenziamento aperta nei confronti di 17 colleghi delle filiali di Pomezia e Fiumicino, motivata dal Consorzio Oasi da alcune scelte commerciali del Gruppo Poste”, si legge in una nota dei sindacati.
“Negli ultimi tempi infatti molte spedizioni sono sparite dal circuito Sda e ricomparse nella piattaforma Milkman, anch’essa del gruppo Poste italiane, in cui le condizioni contrattuali dei drivers sono più basse di quelle dei colleghi Sda e quindi il costo del lavoro inferiore. Lo stesso gruppo recentemente ha acquisito anche il corriere Nexive, creando una concorrenza interna che vorrebbe aumentare i profitti scaricando i costi dei lavoratori storici e più garantiti”.
“Ma i lavoratori non ci stanno, da anni i drivers Sda di Roma e Lazio hanno iniziato un percorso di lotta e rivendicazione che ha portato USB a diventare il primo sindacato tra i corrieri dell’azienda controllata da Poste”.
“La protesta – concludono – è scattata dopo la rottura del tavolo tra le organizzazioni sindacali e la committente Sda, sorda alle richieste dei lavoratori ed ha visto la protesta spontanea di 200 corrieri sotto il palazzo di Poste Italiane all’Eur. USB chiede l’annullamento delle procedure di licenziamento e garanzie per il futuro occupazionale”.