Ripartono le scuole nel Lazio, ma rimane l’incognita delle cattedre nelle varie classi scolastiche. All’appello, almeno a Settembre 2023, mancano almeno 2.500 operatori scolastici, tra docenti e personale ATA. Una situazione che, all’interno della singola scuola, crea un cataclisma non da poco: tradotto in parole povere, corsi scolastici scoperti per la mancanza dei professori, personale amministrativo vagante e bidelli che non operano sui corridoi delle singole strutture formative.
Ripartono le scuole nel Lazio: mancano 2.500 operatori scolastici
A riportare la tragica situazione delle scuole laziali, è La Repubblica con un proprio approfondimento in merito. Neanche si stanno iniziando i corsi, che già più di qualche struttura scolastica ha dovuto modificare il proprio orario mensile per l’assenza di operatori scolastici. Diversi gli istituti romani coinvolti in questa crisi del personale, che hanno dovuto tamponare l’emorragia con orari ridotti della propria giornata scolastica o con corsi spezzati la mattina e il pomeriggio: tutte condizioni che, nei fatti, renderanno più difficile lo studio ai ragazzi.
Le criticità nelle scuole laziali: manca il personale per assistere gli studenti disabili
La questione legata agli studenti disabili, ormai è un “disco rotto” che si ripresenta ogni anno a Roma e nel Lazio. Manca il personale per assistere adeguatamente questi ragazzi e per tracciare i loro progressi formativi e psico-fisici. A un problema legato all’assistenza dei neuropsichiatri, si aggiunga anche quella del personale OEPA, ovvero la persona che dovrebbe permettere la comunicazione tra il ragazzo – con disturbi cognitivi -, il docente e il resto della classe.
Mancano i docenti in cattedra: il problema della Matematica
Non c’è solo un problema degli studenti disabili. All’interno delle scuole laziali, quest’anno, c’è un forte handicap di docenti pronti a insegnare Matematica e Fisica. Nonostante l’importanza di questa materia in diversi indirizzi scolastici, al momento i corsi sono per gran parte sospesi, in una situazione che gli studenti potrebbero pagare soprattutto nelle tipologie d’indirizzo più scientifico.