Con l’ingresso del Lazio in zona arancione, a Roma e in tutta la Regione, le scuole hanno riaperto; in presenza fino alla terza media e con didattica a distanza (al 50% o 75%) per gli istituti superiori. La riapertura, tuttavia, suscita non poche preoccupazioni tra le famiglie, i giovani e gli operatori scolastici. I due dei temi caldi del rientro a scuola sono stati, da un lato, i problemi legati ai mezzi di trasporto e, dall’altro, lo screening di tamponi tra i giovani. Ambedue le problematiche, purtroppo, non sembrano essere gestite al meglio dalla Regione: scopriamo perché.
Scuole aperte: mezzi di trasporto e Covid
Nella giornata di ieri i Nas hanno effettuato un controllo Covid sui mezzi delle linee del Lazio che hanno avuto un esito terrificante. Si sono riscontrati 32 casi di positività al Coronavirus a bordo del mezzo, sulle maniglie, sui pulsanti di chiamata della fermata, sulle barriere di sostegno dei passeggeri e sui poggiatesta dei sedili. Il blitz dei Nas ha confermato una permanenza del virus a bordo dei mezzi, trasporti pubblici che i ragazzi perdono quotidianamente per andare a scuola.
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Sulla gestione dei trasporti è intervenuta anche Cristina Costarelli, vicepresidente dell’Associazione Nazionale Presidi di Roma e dirigente scolastica del Liceo Newton; secondo la Costarelli il lavoro delle scuole rispetto al protocollo Covid rischia di essere vanificato dai riscontri del Nas sul tema trasporti e, di fatto, non è l’unica a pensarlo. Benché una grande parte dei professori e degli operatori scolastici sia stata vaccinata (con la prima dose) l’allerta per le famiglie e per gli studenti è altissima.
Scuola: flop di tamponi gratuiti per ragazzi
Sempre sulla stessa linea, un’altra mancanza preoccupa la riapertura delle scuole: i tamponi ai giovani. La Regione Lazio ha reso gratuiti i tamponi per i ragazzi fino ai 18 anni per favorire uno screening costante della situazione contagi nelle scuole. Il riscontro però, anche qui, è stato insufficiente poiché davvero pochi hanno sfruttato del servizio: perché? Probabilmente perché i centri messi a disposizione per effettuare i tamponi sono difficili da raggiungere a piedi e trattandosi di ragazzi (minorenni) è difficile essere accompagnati dalle famiglie. Insomma, sulla questione Scuole Aperte e Coronavirus nella Regione Lazio c’è tanto da lavorare, tutti vorrebbero tornare a scuola ma la priorità in emergenza sanitaria dovrebbe essere una tutela anti-Covid.